Roma, cancellato il graffito del Papa supereroe per motivi di decoro
Il murales è stato cancellato a tempo di record, scoppia la polemica
"Qui oggi tutti adorano Francesco. Proprio per l'empatia che riesce a creare intorno a sé, il Papa è molto pop, e pop come un fumetto l'ho voluto disegnare. I superpoteri di cui l'ho dotato rappresentano l'enorme potere di cui dispone, che lui usa, unico leader al mondo, per fare del bene. È l'unico che fa quel che dice e dice quel che fa". Era tranquillo e soddisfatto dei complimenti ricevuti Marco Pallotta, pittore per professione e street artist per passione, ma soprattutto autore del graffito apparso nel centro di Roma. Decoro urbano - Il murales che ritraeva Papa Francesco in versione Superman sembrava essere piaciuto proprio a tutti, Vaticano compreso. La foto del graffito, infatti, era stata addirittura pubblicata dall'account Twitter del pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali e le immagini del SuperPope hanno velocemente fatto il giro del mondo. Ma a Borgo Pio, il quartiere papalino per eccellenza, dell'opera non c'è più traccia: dopo appena ventiquattro ore, nella zona di fronte alla città leonina sono intervenute le squadre dell'Ama, l'azienda capitolina dei rifiuti, che per supposti motivi di decoro hanno ripulito la facciata del palazzo imbrattato. Via Bergoglio dal muro di via di Porta Castello quindi, senza se e senza ma. "Ci ho messo più tempo a trovare il muro giusto sul quale appenderlo che a disegnarlo", aveva ammesso lo street artist Pallotta, prima di spiegare le ragioni di questa sua iniziativa: "L'idea mi è venuta una sera di qualche settimana fa, stavo sfogliando un giornaletto di supereroi quando alla tv hanno cominciato a parlare del Papa. Nella mia mente c'è stato come un corto circuito. Ehi, il Papa è un supereroe!». C'è delusione quindi per la decisione di far rimuovere questo graffito originale e divertente, anche se da fonti vicine al Vaticano circola la voce che il writer sarebbe pronto a raffigurare un super Papa in versione ancora più grande, realizzando l'opera su un altro edificio della capitale. Il caso - Per un Papa che viene cancellato, c'è un Pupone che invece resiste da più di dieci anni. E' infatti curiosa e emblematica la storia del murales dedicato nel 2001, in occasione della vittoria dello scudetto, al calciatore romanista Francesco Totti. Il graffito, rigorosamente non autorizzato, si trova nello storico Rione Monti e alcuni mesi fa è stato sporcato con delle bombolette spray. Apriti cielo. Anche se gli imbrattamenti di muri storici, fontane, monumenti e resti archeologici a Roma sono all'ordine del giorno (e nessuno se ne fa un grande problema purtroppo), quando qualche vandalo ha preso di mira l'immagine del capitano giallorosso la reazione dei politici è stata immediata e decisa. "Stiamo cercando di contattare l'autore o gli autori del murale per ricrearlo a spese nostre. Vogliamo contattare Francesco Totti per chiedergli se vuole la stessa immagine o un'altra diversa", si era affrettato a dichiarare Orlando Corsetti (Pd), presidente del Primo Municipio. Una vera e propria mobilitazione la sua, in favore di un murales che poco o nulla ha a che fare con un'opera d'arte. Bisognerebbe far notare ai politici che gli urgenti interventi di restauro sono altri e che il patrimonio "da restituire alla città" non è certo l'immagine di Totti. Soldi pubblici spesi per cancellare l'immagine del Papa e per restaurare quella di Totti, questa la paradossale decisione delle autorità capitoline in nome della riqualificazione urbana.