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Roma, ai funerali del trans i preti usano il pronome femminile

Il morto era un colombiano, trovato senza vita alla stazione Termini. Presente Vladimir Luxuria: "L'uso del lei è un riconoscimento storico"

Roberto Procaccini
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Si sono tentuti solo oggi i funerali del transessuale trovato morto lo scorso luglio al binario 10 della stazione di Termini. E la funzione religiosa, svoltasi nella chiesa del Gesù a Roma, è stata tenuta dai preti officianti usando il pronome femminile, rispettando le scelte sessuali del morto. "Hanno sempre parlato di lei, in Chiesa, credo sia la prima volta, ed è un segnale importante", ha commentato il sindaco della Capitale, Ignazio Marino. "Ricordo quando presi la comunione dal cardinale Bagnasco, ai funerali di don Gallo, e lui me la diede - afferma invece Vladimir Luxuria, presente alle esequie -. Ma questa cerimonia bellissima, i sacerdoti ne hanno sempre parlato al femminile. Abbiamo un Papa che ha detto: chi sono io per giudicare? - aggiunge - Quello di oggi è un passo da gigante, un segno di rispetto che arriva da sacerdoti impegnati ad accompagnare gli ultimi, sull'esempio di Francesco". A tenere la funzione padre Giovanni La Manna, presidente del centro Astalli per i rifugiati, e Enrico Feroci, direttore della Caritas di Roma, nella chiesa dei gesuiti, l'ordine del pontefice Jorge Bergoglio. La storia - Andrea Quintero era di origini colombiane e, da quattro anni, viveva a Roma senza fissa dimora. La scorsa estate è stato trovato senza vita, ucciso a bastonate. "Andrea aveva trent'anni, si è ritrovata a vivere qui, in un altro continente - ha detto il sacerdote durante l'omelia, stando a quanto riporta il Corriere della Sera -, e in cinque mesi nessuno della famiglia ha chiesto la sua salma. Possiamo immaginare la sua esistenza". Presente alla funzione religiosa anche il ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge, molti fedeli e trans che avevano conosciuto Andrea in vita.

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