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Kyenge, regalo di Natale a Letta: "2014 anno dello Ius soli"

Cécile Kyenge

Il ministro dell'Integrazione annuncia su Twitter: "Chi nasce e/o cresce in Italia è italiano". E intanto nei Cie di Lampedusa e Roma è sempre caos...

Giulio Bucchi
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Il 2014 sarà l'anno dello Ius soli. Ad assicurarlo, addirittura via Twitter, è il ministro dell'Integrazione Cècile Kyenge: "2014 verso una nuova cittadinanza: chi nasce e/o cresce in Italia è italiano!", è il trionfalistico tweet del ministro, che ha trascorso il 25 dicembre servendo alla mensa dei profughi del Centro Astalli di Roma, gestito dai gesuiti. Un regalo di Natale piuttosto scomodo, quello spedito dalla Kyenge al premier Enrico Letta. Difficile, infatti, che su una materia tanto delicata non nascano dissidi all'interno del governo e del suo stesso partito, il Pd. Le emergenze nei Cie - Anche perché in ballo, in questo momento, ci sono altre due emergenze-immigrazione: quelle ai Cie di Lampedusa e di Ponte Galeria, a Roma. Nel primo è ancora vivo l'eco del video-choc (con relative polemiche politiche) sui metodi di disinfestazione anti-scabbia sui migranti chiusi nella struttura. A Roma, invece, 20 immigrati hanno terminato la protesta eclatante con le bocche cucite per dare visibilità alle condizioni di vita precarie a cui sono costretti. Dopo scioperi della fame e incidenti nella struttura, i migranti hanno inviato una lettera a Papa Francesco, ma la sospensione delle proteste è a tempo determinato. Diritti umani e sicurezza: sono queste le granate poste sotto le poltrone di Letta e dei suoi ministri (primi fra tutti Kyenge e Alfano): dedicarsi ora a un'estenuante trattativa (o peggio, prova di forza) sull'estensione della cittadinanza ai figli di genitori stranieri, con strascichi giuridici, sociali e ideologici richiederebbe un esecutivo forte, coeso e, soprattutto con un coraggio al limite dell'antipopolarità. E il governo in carica non è forte né coeso né coraggioso. Antipopolare, questo sì: ma per ben altri motivi. 

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