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Lavitola arrestato, tentata estorsione a Impregilo. "Aveva video di Berlusconi con prostitute"

Valter Lavitola

L'accusa: l'ex direttore de L'Avanti avrebbe fatto pressioni su Ponzellini per un appalto a Panama. E un testimone la butta sulle luci rosse

Giulio Bucchi
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Nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere per Valter Lavitola per tentata estorsione nei confronti dell'Impregilo. L'arresto è stato eseguito dalla Digos di Napoli e porta con sé un altro carico di indiscrezioni a luci rosse, al centro delle quali c'è manco a dirlo Silvio Berlusconi. Secondo quanto riferito da un imprenditore testimone, Capriotti, ai pm Francesco Greco e Henry John Woodcock, l'ex direttore de L'Avanti "era in possesso di video di Berlusconi con le prostitute di Panama e li usava per ricattarlo". La notizia, con l'arresto odierno di Lavitola, non c'entra granchè. O meglio, rientra in una ben più ampia ricostruzione dei rapporti di Lavitola con Massimo Ponzellini, all'epoca dei fatti presidente di Impregilo, il Cavaliere e Ricardo Martinelli, presidente di Panama. Tuttavia è troppo piccante e scabrosa per non finire alla stampa, anche se di riscontri e di prove concrete dell'esistenza di questo video non ce ne sono. Gli affari a Panama - L'arresto di Lavitola riguarda la promessa da parte della società Impregilo di realizzare un ospedale a Panama in corrispettivo dell'attribuzione, da parte del Governo panamense, dell'appalto per la realizzazione della metropolitana di Panama City, appalto poi attribuito a un'altra società non italiana, e la conseguente minaccia  di ritorsioni di vario genere nei confronti dei responsabili della Impregilo per indurli a realizzare comunque l'ospedale. La Procura ha ipotizzato anche il reato di corruzione   internazionale, non condivisa dal gip che ha ritenuto sussistere l'ipotesi meno grave dell'istigazione alla corruzione, per la quale la richiesta di misura cautelare non è stata accolta. L'attività investigativa che ha portato all'emissione del provvedimento cautelare costituisce lo sviluppo di più ampie indagini, coordinate dai magistrati della Procura di Napoli e condotte dalla Digos della Questura di Napoli, sulle attività di Lavitola nel contesto di iniziative imprenditoriali poste in essere da alcune importanti aziende italiane al di fuori del territorio nazionale. La telefonata incriminata - Tutto nasce da una telefonata dell'aprile 2011 tra Ponzellini e Berlusconi, proprio riguardo alla realizzazione di un ospedale a Panama. Sebbene il sospetto degli inquirenti sia che il Cavaliere abbia agito su Ponzellini su "pressione" di Lavitola, il ruolo effettivo nella vicenda dell'ex premier sarebbe quello di "vettore inconsapevole" del tentativo di corruzione attuato da Lavitola. Ruolo secondario, dunque, e probabilmente senza ripercussioni giudiziarie. Ma sempre buono per fargli guadagnare altri dettagli pruriginosi. 

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