Ana, recordwoman del porta a porta: vende 5 Folletti al giorno
Moldava, 34 anni, vince il premio produttività della ditta. Una storia a lieto fine: era arrivata in Italia a piedi, percorrendo 90 chilometri
Ventotto campanelli suonati ogni giorno, cinque appuntamenti, cinque ordini portati a casa, novanta chilometri percorsi a piedi alle spalle. E' questa in estrema sintesi la storia di Ana Damian, moldava di 34 anni, residente a Parma, spostata e madre di due ragazzine che è stata incoronata come miglior venditrice di aspirapolveri. Una storia, quella che racconta Gabriele Romagnoli oggi su Repubblica, che dimostra come la determinazione e il coraggio portino al successo nonostante la crisi, nonostante i truffatori, nonostante le difficoltà. Oggi Ana si gode il suo momento di gloria con in mano il premio della Folletto, l'azienda per cui lavora, proprio come anni fa, prima del successo, per la Folletto lavorava Checco Zalone. Al galà di chiusura della Festa Nazionale della Vendita ha fatto la sua entrata come una vera diva, scendendo una scalinata in abito da sera. Sul palco ad accoglierla c'erano il marito Sergiu, le figlie Maria e Simona e il management della Folletto al gran completo. "Non è stato facile arrivare qui, ma l'ho voluto fortemente", ha dichiarato. "Tutti possono riuscire in questa impresa, basta credere e volere". E lei ci ha creduto fortemente. Dalla Moldavia ha scelto di andarsene a venti anni, già sposata e già madre. Lei e il marito hanno deciso di lasciarle con i nonni e venire nel nostro Paese ammaliati dalla canzone di Toto Cotugno "L'italiano". Tempo del viaggio: due anni. Non uno di meno, non uno di più. Sono stati truffati due volte prima di partire, dando i soldi per il visto che qualcuno si è intascato e poi è sparito. Una terza strada facendo durante una delle tante assurde tappe del viaggio che l'hanno portata in Marocco, Mosca, Praga, la Germania, e a Villach, in Austria dove si è dovuta separare dal marito. Da lì Ana ha proseguito da sola, a piedi, notte e giorno, attraversando monti, boschi, tunnel delle autostrade fino a Tarvisio e da lì a Udine: novanta chilometri senza un soldo. A Tarvisio si è rifocillata alla Caritas prima di proseguire per Parma dove l'aspettava una lontana parente. Per quattro anni, nel frattempo il marito l'aveva raggiunta, ha fatto la collaboratrice domestica, ma quello che riusciva a guadagnare non le sembrava abbastanza per i suoi sogni. "Far la colf ha un problema", dice Ana a Gabriele Romagnoli: sei pagata a ore, le ore più di quelle in un giorno non possono essere, più di tanto non puoi guadagnare. "Facevo 2.200 euro netti al mese, ma volevo di più. Giorni di trentasei ore però non esistono", spiega Ana. Poi le si presentò l'occasione di diventare venditrice porta a porta per la Folletto. "All'inizio questo mestiere spaventava anche me, ci sono tanti pregiudizi al riguardo. Gradualmente ho però capito che si tratta di un lavoro che valorizza al massimo le abilità personali e la voglia di fare". Una tenacia che l'ha portata al record: 28 campanelli suonati ogni giorno, 5 appuntamenti, 5 ordini portati a casa “Ero sicura fin dall'inizio di ottenere un grande risultato, ma devo dire che ho superato anche le mie più rosee aspettative. Come ripeto anche alle mie figlie, se nella vita vuoi qualcosa, devi lottare per raggiungere il tuo obiettivo e, nel mio piccolo, devo dire che ci sono riuscita".