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Calcioscommesse, Gattuso e Brocchi indagati a Cremona

Il campione del Mondo 2006 e l'ex capitano della Lazio nel mirino degli inquirenti. L'ipotesi di reato: associazione a delinquere finalizzata alla truffa

Roberto Procaccini
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"Sono arrabbiato e offeso". Così il campione del mondo Gennaro Gattuso commenta il suo coinvolgimento nello scandalo Calcioscommesse in un'intervista a Sportmediaset. La procura di Cremona ha iscritto Gattuso e Cristian Brocchi nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta Last Bet sul calcio scommesse. Come scrive il gip di Cremona Guido Salvini, l'organizzazione che fa capo al singaporiano Tan Set Eng, arrestato nelle settimane scorse dalle autorità di Singapore e coinvolto nell'indagine italiana. "Avrebbe progettato un piano di interventi illeciti sui prossimi Campionati del Mondo che si svolgeranno in Brasile", queste le parole di Salvini. Intanto le abitazioni del campione del Mondo 2006 e dell'ex capitano della Lazio sono state perquisite. I due calciatori sono finiti sotto la lente d'ingrandimento degli inquirenti per i rapporti avuti con una delle quattro persone finite oggi in manette. L'ipotesi di reato è di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva. Gattuso, bandiera del Milan dal 1999 al 2012, ha iniziato la stagione sulla panchina del Palermo, che lo ha poi esonerato. Brocchi, allenatore delle giovanili del Milan, da calciatore ha indossato le maglie dell'Hellas Verona, del Diavolo, della Fiorentina e della Lazio. "Sono circa una trentiina le partite di Serie A" coinvolte, ha detto il procuratore Roberto Di Martino, nella conferenza stampa in corso a Cremona sull'inchiesta sul Calcioscommesse che questa mattina ha portato in carcere altre quattro persone. LEGGI LE CARTE DELLA PROCURA DI CREMONA Lo scenario - Gattuso e Brocchi sarebbero stati in contatto con nel febbraio 2012 con due intermediari del sodalizio criminale che, secondo l'accusa, organizzava combine nel campionato di calcio italiano per trarne profitto dal calcio scommesse. Nello stesso periodo l'organizzazione si sarebbe interessata per tramite di Francesco Bazzani, detto Civ (uno degli arrestati di oggi) a partite di Milan, Lazio e Juventus. Proprio Gattuso avrebbe avuto uno scambio di sms con Bazzani, che in un'occasione si è presentato di persona al centro sportivo di Milanello. Nel mirino degli inquirenti quattro match dei rossoneri del 2012 (contro Chievo, Lazio, Bari e Cagliari) e tre della Lazio nel 2011 (contro Juve, Bologna e Udinese). Il giro si allarga - Sono dieci, tra calciatori in attività ed ex calciatori. Oltre a Ringhio Gattuso e Cristian Brocchi, sono finiti sul registro degli indagati Claudio Bellucci, ex giocatore di Modena, Napoli, Bologna e Sampdoria, attualmente allenatore giovanile; Davide Bombardini, ex di Roma, Bologna, Atalanta e Albinoleffe; Leonardo Colucci, ex di Modena e Bologna attualmente allenatore giovanile; Lorenzo D'Anna, ex del Chievo oggi allenatore giovanile; Nicola Mingazzini, ex di Bologna e Albinoleffe, attualmente al Pisa; Claudio Terzi, giocatore del Siena; Samuele Olivi, ex di Salernitana, Piacenza e Pescara oggi al Grosseto; Fabrizio Grillo, giocatore del Siena. La risposta di Ringhio - "Sono sereno e vado a chiarire tutto. Non voglio avere macchie sulla mia carriera. Non ho mai scommesso in vita mia". "E' una roba assurda e incredibile perché non so cosa vogliano da me. Io non so cosa significhi truccare una partita, non saprei nemmeno da dove cominciare. Adesso vediamo cosa succede ma sono certo di chiarire tutto",   Gli intermediari - Insieme a Bazzani, è finito in manette Salvatore Spadaro, già identificato dai calciatori coinvolti nelle indagini come il mister x dell'organizzazione. I due, come ricostruito da precedenti fasi dell'inchiesta, avrebbero fatto da tramite tra i giocatori della serie A e il mondo delle scommesse clandestine, in partiolare con Almir Gegic, uno dei leader del gruppo degli zingari. Altre due ordinanze di custodia cautelare sono state emesse nei confronti di Cosimo Rinci, amico di Spadaro e dirigente del Riccione calcio nonché in contatto con l'ex presidente dell'Ancona calcio Ermanno Pieroni (anche lui coinvolto nella prima fase dell'inchiesta) e Fabio Quadri, considerato il factotum dello stesso Spadaro.

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