Governo, nuovo norme per famiglia, figli e adozioni
Il governo ha approvato il decreto legislativo di filiazione che elimina qualsiasi forma di differenza tra la prole nata dentro e fuori dal matrimonio
Novità per le famiglie italiane. Il governo ha approvato il decreto legislativo di revisione delle disposizioni vigenti in materia di filiazione. Cambia tutto sulel norme che regolano i rapporti tra genitori e figli. Arriva lo stop alle differenze tra figli naturali e legittimi. La norma è stata modificata per eliminare ogni residua discriminazione rimasta nel nostro ordinamento tra i figli nati dentro e fuori dal matrimonio, così da garantire la completa eguaglianza giuridica degli stessi. "Si toglie dal codice civile qualunque aggettivazione alla parola figli: da adesso in poi saranno tutti figli e basta", ha affermato il premier Enrico Letta. Ecco tutte le novità del "pacchetto famiglia". Equiparati figli naturali e legittimi - Viene introdotto il principio per cui la "filiazione fuori dal matrimonio produce effetti successori nei confronti di tutti i parenti, allo stesso modo in cui li produce la filiazione nel matrimonio": viene così eliminato in tutta la legislazione vigente ogni riferimento ai figli "legittimi" e a quelli "naturali". Viene inoltre abbandonato il concetto di "potestà genitoriale" e sostituito dalla "responsabilità genitoriale": una diversa visione che "privilegia il superiore interesse dei figli minori". Novità per i nonni - Un punto importante della riforma riguarda i nonni: Viene prevista la "legittimazione degli ascendenti", ossia i nonni a far valere il "diritto di mantenere rapporti significativi con i minori", ferma restando la "valutazione delle istanze alla luce del superiore interesse del minore".Sul fronte adozioni invece nei casi di adozione piena, ossia che riguardi persona minorenne, si acquisisce lo stato di figlio "nato nel matrimonio". Esclusa, invece, l'equiparazione per gli adottati maggiorenni, per i quali non sorge alcun vincolo di parentela con i parenti degli adottanti. Novità anche per quanto riguarda l'abbandono. L'abbandono - Viene infatti chiarita "specificata la nozione di abbandono, con la previsione della segnalazione ai Comuni da parte dei tribunali per i minorenni delle situazioni di indigenza dei nuclei familiari. Inoltre, nel recepire la giurisprudenza della corte costituzionale e della corte di Cassazione, si è deciso di limitare a cinque anni dalla nascita i termini per proporre l'azione di disconoscimento della paternità.