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Il calendario dei preti

Prima il casting, poi gli scatti da fotomodelli: mese dopo mese i sacerdoti più belli

Lucia Esposito
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Alto, bruno, sguardo profondo: l'identikit del perfetto uomo da calendario. E infatti si trova in un calendario, ma è un sacerdote, o un seminarista, e posa davanti ad una delle mille chiese di Roma. E non si tratta neppure di una di quelle operazioni commerciali ammiccanti, da pruderie o, peggio, da perversione di quart'ordine. Per il decimo anno consecutivo, infatti, esce il Calendario romano, che mette in mostra le bellezze della Capitale accostate a bellezze in clergyman. E che, in realtà, quando lo si va a sfogliare, si scopre nascondere una sorta di vademecum del mondo vaticano: dalla cronologia dei pontefici da san Pietro a papa Benedetto - la cronologia si ferma al papa emerito - alla struttura dello Stato vaticano, alle informazioni pratiche, tipo come si ottiene la cittadinanza vaticana, agli orari e al numero di telefono della farmacia. Il dubbio che però assale, guardando i vari gennaio, febbraio, marzo, e via via fino a dicembre, è che quelli ritratti siano veramente sacerdoti, o seminaristi... L'esperienza dimostra che, ordinariamente, i consacrati, o futuri tali, non sono esattamente uomini da calendario. Insomma, dove sono andati a scovarli questi fusti in talare? Piero Pazzi, ideatore del calendario, nonché il fotografo dei preti ritratti, spiega a Libero che «a parte qualche eccezione, si tratta proprio di sacerdoti, che ho fotografato per strada, a volte per caso, a volte su loro espresso desiderio». Così, nel calendario del 2014, padre Jaroslav Banasiak, sacerdote  polacco del villaggio di Ostrowite, posa accanto al modello David Ruiz, giovane immobiliarista di Siviglia fotografato  per caso da Pazzi durante una processione in costumi sacri.  Nel sito creato per presentare il calendario, in quattro lingue,  www.calendarioromano.org, nella sezione casting, si legge una sorta  di appello «a singoli sacerdoti o seminaristi  che gradiscano contribuire con questa iniziativa d'informazione su Roma di contattare l'autore del Calendario» e  sotto ci sono il numero e l'indirizzo del fotografo. E chi risponde generalmente all'appello? «In buona parte sono spagnoli, più rari gli italiani, per l'agosto del 2014 ho scelto la foto di un sacerdote polacco». Allora sono più vanesi i preti iberici? E poi, diciamolo, brucia un po' l'amor patrio scoprire che trai preti in posa quelli nostrani siano in minoranza.  «Ma no, non è questione di vanità,  però è vero che in Spagna ci sono molti più giovani che scelgono il sacerdozio e quindi è più facile, per loro, partecipare ad una iniziativa di questo tipo». Ed è anche più facile  che alzino la media dell'avvenenza sacerdotale.  In realtà, non è che nel calendario siano tutti, ma proprio tutti veri fusti. Qualcuno lascia un po' a desiderare. Forse bisognerà allargare la ricerca, magari anche fuori Europa, dagli States all'Australia. Non occorre ricordare che il sogno proibito di milioni di donne, per anni, è stato padre Ralph, da Uccelli di rovo, la serie cult ambientata per buona parte proprio in Australia.   Comunque, l'idea è che prendono i voti anche bei ragazzi che potrebbero avere decine di donne ai loro piedi. «Sì», conferma Pazzi, «comunque quello che mi ha spinto a creare il calendario è stata l'idea di fornire, in un modo pratico e semplice, alcune informazioni di base sul Vaticano, appunto, per i turisti, che spesso  ne sono sprovvisti. Gli italiani, in particolare, sono molto interessati alle  notizie sulla farmacia vaticana, perché ci possono trovare medicinali non ancora commercializzati in Italia, e poi sono esenti da Iva e quindi costano molto meno che nelle altre farmacie». I fan del calendario ( e soprattutto dei sexy sacerdoti) sono tanti.  Su Facebook sono stati raggiunti e superati i 2.800 like e, negli anni, si sono interessati al calendario il New York Times, la rivista Variety e tanti altri magazine e quotidiani stranieri. E non è che si possa contare sull'effetto-Francesco, perché la tiratura ha superato spesso e volentieri le 100 mila copie.  Per alcuni scatti, il fotografo è andato in Sicilia e all'estero, in Spagna, per riprendere le processioni e le cerimonie religiose. E, frequentando assiduamente la penisola iberica, a Pazzi è capitato anche di visitare il monastero delle suore di clausura di San Leandro, a Siviglia: «Con loro stiamo preparando un nuovo calendario per il 2015».  Il target degli  acquirenti è trasversale ed ecumenico. Si tratta di una iniziativa privata, sulla quale la Chiesa non è mai intervenuta ufficialmente, ma la tollera. Il calendario dei sexy preti viene ordinato da sacerdoti polacchi, austriaci, tedeschi, ma anche dai ministri protestanti dei Paesi scandinavi e diffuse anche  durante la Giornata mondiale della gioventù di Sydney. Più laicamente, piace molto  alle comunità gay americane e inglesi. La bellezza azzera le differenze. di Caterina Maniaci

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