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Bologna, l'università riconosce il matrimonio gey

Per l'ateneo non è la prima volta: accolte tre richieste negli ultimi anni

Roberto Procaccini
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L'università di Bologna ha concesso 15 giorni di congedo matrimoniale al dipendente che si è sposato all'estero col suo compagno. L'ateneo felsineo brucia i tempi (e aggira un impasse politico che in Italia non ha mai visto decollare neanche le unioni civili), riconoscendo, nei limiti delle sue facoltà, il matrimonio tra omosessuali. L'Ufficio del personale ha accolto la richiesta di congedo matrimoniale e riconosciuto 15 giorni di ferie pagate al dipendente gay, riservadogli il trattamento previsto dal contratto di lavoro a chi si sposa. Si tratta del terzo caso di questo tipo. Già negli anni scorsi una dipendente tecnico-amministrativo dell'Ateneo felsineo aveva richiesto e ottenuto lo stesso congedo dopo essere convolata a nozze, sempre oltre confine, con la propria fidanzata. Stessa identica storia per un ricercatore gay, assunto dall'Ateneo, che domandò e ottene il permesso previsto per chi parte in luna di miele.

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