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Marò, gli investigatori avrebbero chiesto la pena capitale

La polizia indiana vuole l'applicazione di una legge del 2002 che punisce la pirateria con la morte. La diplomazia smentisce

Roberto Procaccini
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Pena capitale per i marò. Secondo indiscrezioni pubblicate The Hindustan Times, la Nia, l'organo investigativo indiano, ha presentato al ministero degll'Interno un rapporto in cui chiede per i due fucilieri italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone l'applicazione della Sua Act, una norma del 2002 che per la pirateria prevede anche l'esecuzione capitale. Il ministero degli Esteri indiano ha smentito l'indiscrezione giornalistica, mentre il diplomatico italiano che segue la vicenda, Staffan De Mistura, esclude l'eventualità: "E' una questione inconcepible, che non va neppure presa in considerazione - dice -, l'abbiamo risolta tempo fa con una dichiarazione chiara delle autorità indiane". Ma il giallo complica la vicenda dei due marò, accusati dell'omicidio di due pescatori indiani il 15 febbraio 2012 e da quasi due anni in stato di arresto nel Kerala. Anche perché, come ricorda l'Hindustan Times, indipendentemente dalle pressioni politiche e della diplomazia, la richiesta di condanna sarà formulata dal giudice titolare dell'inchiesta.

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