Coronavirus, turni massacranti e gestione della paura: "Proteggere gli operatori sanitari"
«Orgoglioso del nostro Ssn che si conferma il migliore nella gestione delle emergenze soprattutto grazie agli operatori sanitari. In queste ore apprendiamo che stanno compiendo la loro missione nonostante turni massacranti, stress e gestione della paura dell'intera collettività. È fondamentale ora proteggerli con maggiori risorse, mettendo a loro disposizione i migliori strumenti e formandoli correttamente per contenere l'emergenza». Lo afferma Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi, realtà leader nella tutela legale e nella formazione del personale sanitario che nei giorni scorsi ha annunciato il lancio di un docufilm Ecm sul nuovo Coronavirus che ha tra i suoi focus psicosi e fake news. «Grazie alla forza comunicativa del cinema e utilizzando le tecnologie più avanzate - spiega Tortorella - puntiamo a creare un modello formativo basato sulle evidenze scientifiche più rilevanti ed autorevoli sia in Italia che in ambito internazionale. È importante che la scienza prevalga sulle psicosi che trovano terreno fertile non solo per via dei social ma anche da comunicazioni non corrette - a volte complottiste - di media, istituzioni, forze politiche e aziende. Assurdi scenari apocalittici di supermercati assaltati, scuole chiuse, manifestazioni sportive annullate, realtà lavorative bloccate non sono certo d'aiuto e vanno a complicare ulteriormente il lavoro dei professionisti sanitari. Così come non serve sospendere Schengen, come ha già fatto notare il ministro alla Salute Roberto Speranza, o limitare gli spostamenti: anzi ora il costo inferiore dei viaggi dovrebbe spingere a muoversi maggiormente e non bloccare le frontiere in particolare quelle tra Italia e Svizzera. Seguiamo, invece, loro raccomandazioni degli addetti ai lavori. Bastano poche ed elementari attenzioni all'igiene per contrastare la diffusione del virus ed evitare di paralizzare il Paese e mi meraviglia che lo faccia la Regione Lombardia che è il motore dell'economia europea. Nella nostra sede in Svizzera, dove lavorano molti frontalieri italiani, non si registra nessuna assenza e la nostra attività è a pieno regime: non faremo mancare il nostro supporto ai camici bianchi».