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Ecco il ritratto del "Greenpirla", l'eroe verde che rischia la Siberia

Facci visto da Vasinca

Il commento di Facci sulla vicenda di Cristian D'Alessandro, l'attivista di Greenpeace arrestato in Russia

Andrea Tempestini
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È così, il mondo si divide tra eroi e pirla. E tu, Cristian D'Alessandro, 31 anni da Napoli, sei un eroe: in nome della sacrosanta questione ambientale - detto senza la minima ironia - hai assaltato una piattaforma petrolifera della Gazprom, sul Baltico russo, e ti sei fatto arrestare assieme agli amici di Greenpeace. Due mesi di galera e poi, ai cronisti che ti attendevano all'uscita dal carcere, la tua frase eroica davanti alle telecamere: «Lo rifarei». Bravo, tu puoi, perché sei un eroe, gli altri invece non possono, perché sono dei pirla. Tra questi: l'intera Farnesina coi suoi 64 giorni di pressione ininterrotta sulla Russia, il ministro Emma Bonino con le sue telefonate all'omologo Sergej Lavrov, poi l'ambasciatore a Mosca, il console a San Pietroburgo, la legazione diplomatica che ha anticipato i 45mila euro della tua cauzione, il tuo avvocato, persino tua madre con le sue lettere al capo della diplomazia italiana, infine - quanti pirla, eh? - gli altri dieci scarcerati di Greenpeace che si sono ben guardati da sparare tronfiaggini come le tue, anche perché il processo deve ancora incominciare e il rischio è di beccarsi sette anni di galera: galera russa, perché quella è la Russia, amico eroe, non è la Ue, non è l'Italia, non è Napoli, forse non hai capito. Il Pianeta rischia di morire e ha bisogno di verdi eroi, tu rischi la Siberia e hai bisogno di grigi pirla. Fagli almeno una telefonata. di Filippo Facci @FilippoFacci

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