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Marco Vannini, la Cassazione: "Rifare il processo in Appello", Ciontoli rischia una condanna più pesante

Giulio Bucchi
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Nuovo processo d'Appello per la morte di Marco Vannini. Lo ha deciso la prima sezione penale della Cassazione, annullando con rinvio la sentenza con cui i giudici di Secondo grado avevano riqualificato il reato da omicidio volontario con dolo eventuale a omicidio colposo, infliggendo al principale imputato Antonio Ciontoli, padre della fidanzata di Vannini, 5 anni di reclusione a fronte dei 14 comminatigli in Primo grado. Con il processo d'Appello-bis si valuterà un aumento di pena: è stato così accolto il ricorso della Procura generale e delle parti civili, e respinto il ricorso della difesa. In aula alla lettura della sentenza si è alzato un forte applauso.  La prima sentenza sul caso era arrivata il 14 aprile 2018, la Corte d'Assise di Roma aveva condannato Ciontoli per omicidio volontario con dolo eventuale a 14 anni di reclusione, infliggendo poi 3 anni ciascuno a sua moglie e ai suoi due figli. Una condanna ridimensionata, come detto, in Appello ma solo per Ciontoli padre, mentre erano state confermate quelle degli altri suoi familiari imputati. La sentenza aveva scatenato la rabbia dei genitori di Vannini. "Devo ancora elaborare perché veramente non ci speravo più - è stato il commento a caldo di Marina Conte, madre di Vannini -. Sono troppo felice, Marco ha riconquistato rispetto e la giustizia ha capito che non si più morire a 20 anni". 

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