Treno deragliato a Lodi, il pm: "Scambio fuori posizione. Può anche essere un errore umano"
Due macchinisti morti e 31 feriti: questo il bilancio del disastro ferroviario avvenuto in provincia di Lodi. A deragliare il treno ad alta velocità Frecciarossa Av 9595 partito da Milano e diretto a Salerno. L'incidente è avvenuto alle 5.34 nel comune di Ospedaletto Lodigiano, nei pressi del casello A1, in zona cascina Griona. La motrice del convoglio, in corrispondenza di uno scambio, si è staccata dal resto del treno, procedendo verso la zona dei depositi: dopo aver urtato un carrello merci sui binari si è schiantata contro un cantiere ferroviario e un deposito. Il resto del treno ha continuato invece la corsa sull'altro binario: la prima carrozza si è ribaltata e le altre carrozze sono più più o meno rimaste intatte. Leggi anche: Lodi, "poteva essere una carneficina": parla il prefetto Nel pomeriggio di giovedì, la conferenza stampa delle autorità, che hanno fatto il punto su quanto accaduto. Il procuratore di Lodi, Domenico Chiari, ha precisato che "c'era uno scambio interessato da lavori di manutenzione" all’altezza di dove è avvenuto l’incidente ferroviario "e dobbiamo verificare se era chiuso o aperto. E una delle ipotesi che stiamo verificando, se lo scambio fosse stato dritto per dritto il treno non sarebbe deragliato. Non era in posizione", rimarca. Ma l'agenzia Agi dà conto di quella che sarebbe la principale ipotesi alla base dell'incidente: uno scambio "rimasto a rovescio", che però è stato rilevato dall'impianto in posizione "normale" di via libera. Un errore che potrebbe risalire ai lavori di manutenzione che si stavano svolgendo sui binari nei giorni precedenti: equivoco provocato da errore umano, ovvero una "dimenticanza", oppure di natura tecnica, dal quale è conseguito lo sviamento del convoglio. "Tenuto conto di quanto accaduto per Pioltello per liberare l’area ci vorrà non meno di due giorni. Per fortuna c’è una linea alternativa che consente di far passare i treni", ha aggiunto in conferenza stampa il procuratore Chiari. E ancora: "C’è una scatola nera che registra tutte le operazioni salienti che svolge il macchinista. La matrice si è staccata dal convoglio - ha aggiunto parlando la dinamica - e ha impattato una serie di ostacoli, è finita contro una casa che contiene gli attrezzi delle Ferrovie dello Stato". Alla domanda se i manutentori avessero comunicato la fine dei lavori, il magistrato ha risposto: "Preferisco non rispondere. Non vi posso dire tutto in questo momento, sono qui per escludere delle cose e per confermarvi che ci stiamo impegnando al massimo con l’ausilio di tutti per capire le cause". L'impatto, si apprende, non è stato ripreso da alcuna telecamera.