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Napoli baby gang contro la polizia. Cantalamessa (Lega): "Abbassare l'età punibile da 14 a 12 anni"

Giulio Bucchi
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«L'assurda vicenda della baby gang che ha attaccato gli agenti di polizia al Borgo Sant'Antonio Abate a Napoli, lo scorso 17 gennaio, in occasione del tradizionale rito dei “ceppi” di legna da ardere per la festività di Sant'Antonio, porta alla ribalta la necessità della proposta di legge che ho presentato, per la quale aspettiamo la calendarizzazione, dell'abbassamento dell'età punibile da 14 a 12 anni». Lo afferma in una nota Gianluca Cantalamessa, deputato campano della Lega, che aggiunge: «Sembra infatti che siano al di sotto dei 14 anni i ragazzini che hanno assalito la polizia e questo a dimostrazione che, in alcuni casi, i ragazzi maturano prima ed è quindi necessario intervenire anche a loro tutela. Poiché spesso - continua Cantalamessa - sono vittime di persone adulte che si servono di questi minorenni per sfruttare il fatto che, data la loro giovane età, sono non punibili per legge. Pertanto questa legge farebbe venire meno l'interesse di organizzazioni criminali a reclutare minorenni al di sotto dei 14 anni, perché sarebbero punibili e si bloccherebbe il fenomeno. Altro punto fondamentale è che questa legge prevede il venir meno di benefici previsti per i minori di 18 anni, laddove esista l'aggravante dell'associazione per punire la logica delle baby gang. Quindi l'ennesimo episodio accaduto a Napoli dimostra l'attualità della proposta di legge, che attende la calendarizzazione e avrebbe margine e consenso. Obiettivo della legge non è punire i ragazzi, ma dare la possibilità a tutti e salvaguardare la stragrande maggioranza di essi e, non ultimo, permettere ai magistrati di intervenire laddove dovessero ritenere sia il caso», conclude.  

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