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Papa Francesco, l'elemosiniere Konrad Krajewski si appella ai prelati: "Aprite le vostre case ai profughi"

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Caterina Spinelli
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Konrad Krajewski, il cardinale noto per aver riallacciato la corrente di un palazzo occupato a Roma, torna a far parlare di sé. Questa volta il porporato, nonché elemosiniere di Papa Francesco, chiede di aprire "le nostre canoniche, i conventi, i monasteri per ospitare ognuno almeno una famiglia dei campi profughi" e lo fa in una sala stampa dell'aeroporto di Fiumicino. Qui infatti sono arrivati 33 rifugiati attraverso un corridoio umanitario dall'isola di Lesbo. Un invito per cui già in passato si era speso Papa Francesco e a cui avevano risposto ben pochi conventi e parrocchie. Quando si dice predicare bene e razzolare male.  Leggi anche: Annalisa Chirico a L'Aria Che Tira: "Lo Ius soli è un problema, ecco perché" Una richiesta, quella di Krajewski, che fa eco a chi da tempo invita la Chiesa ad assumersi le responsabilità di quanto va proclamando. D'altronde è facile inneggiare all'accoglienza incontrollata se poi ci si lava le mani. "Ho visto nei campi dell'isola di Lesbo situazioni terribili - dice il cardinale -. Quindicimila persone in uno spazio stretto, senza la luce. Questi campi, che il Papa chiama 'di concentramento', si devono svuotare". E chissà se il disperato appello farà breccia nel cuore dei, in via teorica, buoni samaritani. 

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