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Servizio civile, il bando discrimina.Il giudice: “Stranieri aiutino la patria Italia”

Ignazio Stagno
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Anche gli immigrati potranno accedere al Servizio Civile Nazionale. A deciderlo è una sentenza del tribunale di Milano. I giudici hanno accolto il ricorso di quattro giovani residenti in Italia, hanno accertato il “carattere discriminatorio” del bando per il servizio civile che ha mantenuto la clausola che lo riserva ai soli cittadini italiani. Il giudice ha ordinato, quindi, “all'Ufficio nazionale per il servizio civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri” di consentire “l'accesso anche agli stranieri soggiornanti regolarmente in Italia”, che, in sostanza, devono poter aiutare “la patria”. Bando aperto agli immigrati -  L'associazione ‘Studi Giuridici sull'Immigrazione' e l'associazione ‘Avvocati per Niente Onlus', infatti, ha presentato ricorso, assieme ad alcuni giovani immigrati, tra cui un cingalese e una marocchina residenti in Italia da oltre 10 anni, assistiti dai legali Alberto Guariso e Livio Neri, contro il “bando per la selezione di 8146 volontari da avviare al servizio nell'anno 2013 nei progetti di servizio civile in Italia e all'estero” e pubblicato il 4 ottobre scorso. Adesso quel bando verrà rivisitato e spalncherà le porte anche agli immigrati. Già qualche anno fa come racconta il Fatto Quotidiano, il tribunale del lavoro di Milano aveva stabilito che gli immigrati fanno parte “in maniera stabile e regolare” della “comunità” e quindi anche a loro deve essere riconosciuto il diritto di svolgere il servizio civile. Servizio civile che è anche – scrisse il giudice – un dovere di “solidarietà politica, economica e sociale” nei confronti della “Patria”, in cui vivono. Insomma ora la Patria aspetta l'"aiuto" degli immigrati. La Kyenge ha trovato una sponda anche in tra le toghe. 

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