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Venezia, sale nell'acqua a livelli record: veleno per i marmi. Gli effetti saranno evidenti dopo anni
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Venezia si sta interrogando sugli effetti del disastro ambientale di questi giorni. E c'è già chi pensa agli effetti negativi che quando l'acqua alta se ne andrà, arriveranno. Uno di questi è il sale. Ecco l' antico nemico del patrimonio culturale veneziano che, come scrive il Corriere della sera, rischia di provocare immensi danni soprattutto ai marmi plurisecolari. Per approfondire leggi anche: Venezia sommersa, attivato il numero solidale per l'emergenze Sostanza letale per i marmi, come spiega Federica Giacomini, funzionario restauratore specializzato in materiali lapidei all'Istituto superiore per la conservazione e il restauro a Roma: «I marmi lavorati sono molto esposti agli agenti atmosferici per la loro porosità. L'ingresso dell'acqua e del sale causa una disgregazione del marmo, noi la chiamiamo "decoesione": una volta evaporata l' acqua, i sali si cristallizzano, aumentano di volume e premono contro i cristalli specifici della pietra provocando il loro sfaldamento. Nel caso delle colonne di San Marco, scrive Paolo Conti, vanno calcolati anche gli assemblaggi: le basi, gli elementi di metallo che tengono insieme la struttura, le malte di giunzione. Ferri e malte subiscono ulteriori lesioni e rigonfiamenti. Tutto questo mette in pericolo la tenuta dell' insieme.
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Un santuario alpino sospeso nel tempo e nello spazio
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