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Matteo Salvini accusa il Pd per il caso di Antonio Cianci, killer di agenti che accoltella in permesso premio

Davide Locano
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Un permesso premio all'ergastolano Antonio Cianci, oggi 60enne, il quale nel 1979 uccise tre carabinieri che lo avevano fermato a un posto di blocco a bordo di un auto rubata. Un "tipino" che a 15 anni aveva già ammazzato un metronotte a Segrate. I carabinieri furono uccisi a colpi di pistola. Insomma, uno che ha aveva già mietuto quattro vittime. E al quale, però, è stato concesso un permesso premio. Risultato? Ha accoltellato un uomo di 79 anni, il tutto nel parcheggio sotterraneo dell'ospedale San Raffaele a Milano. La vittima, colpita alla gola, è in gravi condizioni ma non in pericolo di vita. Una vicenda assurda, sulla quale piove il commento infuocato di Matteo Salvini: "Altro che schedare le Forze dell'Ordine come vuole il Pd. In Italia servono regole, rispetto e certezza delle pena. E nessun premio ai killer spietati, soprattutto se hanno ucciso donne o uomini in divisa", conclude il leader della Lega. Ma l'Italia, si sa, è il paese dove tutto è possibile. Il paese in cui si può avere un "permesso premio" dopo aver ucciso quattro persone, tra le quali tre carabinieri. Leggi anche: Saviano, deliri a senso unico: "Odio contro Segre, colpa di Salvini e Meloni"

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