No-Tav e il bacio al poliziotto:era una provocazione
Il racconto di Nina De Chiffr, la ventenne che si è lanciata sull'agente leccandogli il casco
Si chiama Nina, ha vent'anni e vive a Milano. E' la ragazza che sabato scorso, durante un presidio No-Tav ha "provocato" un poliziotto baciandogli il casco. La sua foto è finita su tutti i giornali. La giovane Nina, intervistata da La Stampa, ha spiegato che a quella foto è stata data una lettura sbagliata. Il suo non era un messaggio di pace, quel bacio non è come i fiori che negli anni Sessanta si mettevano nei cannoni, ma è una provocazione. "Volevo ridicolizzare i poliziotti, metterli in imbarazzo: volevo prenderli in giro. Direi che ci sono riuscita". Nina riscostruisce quello che è accaduto, racconta che stavano marciando in corteo quando improvvisamente si sono trovati davanti lo schieramento di poliziotti. Dice: "Gli agenti in tenuta antisommossa, per regolamento non possono reagire ad alcuno stimolo proveniente dai manifestanti, così mi sono avvicinata con le mani in alto. Ho visto un primo agente. Ho visto un giovane agente e ho iniziato a provocarlo. Lui era nel panico, non sapeva come reagire". Nina, la No-Tav che bacia i poliziotti e ama il topless Guarda le sue foto La versione della polizia - Nina spiega che l'ha fatto perché ha pensato a marta una ragazza No Tav di Pisa "che a luglio di quest'anno è stata picchiata e molestata dalle forze dell'ordine durante uno scontro in val di Susa. Perciò ho voluto provocare quel giovane agente: è stato il mio modo di reagire a quello che era successo a Marta. Ho utilizzato solo due armi: l'ironia e il grottesco". Nina amette che rifarebbe quel gesto anche se pochissimi hanno capito che era solo una provocazione. In realtà il poliziotto ha colto benissimo la natura del gesto. Lo spiega sempre alla stampa il collega caposquadra del giovane poliziotto, Giuseppe Corrado: "Bacio? Diremmo forse meglio un tentativo fallito di provocazione risolto grazie alla professionalità del nostro operatore. E' stato un gesto fondamentalmente ostile e che quasi rappresenta un reato penale, oltraggio a pubblico ufficiale".