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Foggia, agente della polizia penitenziaria uccide in casa moglie e due figlie poi si suicida

Giulio Bucchi
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Tragedia a Orta Nova, in provincia di Foggia: un agente della polizia penitenziaria, Ciro Curcelli, ha ucciso la moglie e le due figlie e poi si è ucciso a sua volta. Secondo alcune testate locali l'uomo avrebbe chiamato i carabinieri dicendo di aver sparato a moglie e figlie, poi avrebbe rivolto l'arma contro se stesso ed è poi morto in ospedale. "Sapevo che erano brave persone, tranquille senza problemi. Non mi ha mai parlato di nulla o di problemi familiari", ha commentato sconvolto il fidanzato della 18enne Valentina, la figlia maggiore dell'agente penitenziario. "Eravamo fidanzati da un anno e sette mesi - racconta il ragazzo -. Quando Valentina aveva problemi, io ero al suo fianco per affrontarli e rimaneva sempre con il sorriso". "Siamo di fronte a una tragedia immane. Sembra davvero non avere fine il mal di vivere che caratterizza gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria, uno dei quattro Corpi di Polizia dello Stato italiano", accusa Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe. "Importante è evitare strumentalizzazioni ma fondamentale e necessario è comprendere e accertare quanto hanno eventualmente inciso l'attività lavorativa e le difficili condizioni lavorative nel tragico gesto estremo posto in essere dal poliziotto - continua il sindacalista -. Non sappiamo se era percepibile o meno il disagio che viveva il collega che ha prima ucciso la moglie e le figlie e poi si è ucciso. Quel che è certo è che sui temi del benessere lavorativo dei poliziotti penitenziari l'Amministrazione Penitenziaria è in colpevole ritardo, senza alcuna iniziativa concreta. Proprio ieri un altro poliziotto penitenziario si era suicidato a Piacenza".

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