Baby squillo, le parole della minorenne: "Facevamo tutto di testa nostra"
Allo sfruttatore circa 100 euro a prestazione: incontravano i clienti anche in albergo o in barca
"Se lo abbiamo fatto è stata una scelta nostra e non è stata una scelta di Mimmi. Non è che lui ci ha costretto. E' stata tutta una cosa nostra". Sono queste le prime parole di Azzurra, la baby-squillo dei Parioli, riportate dal Corriere e scritte nel verbale degli interrogatori. Quando le pronuncia non sa che sono già state arrestate tre persone, compresa la mamma della sua amica, e che i carabinieri hanno già la testimonianza dell'altra ragazza. Difende il suo sfruttatore, Azzurra, ammette che era lui ad aiutarle, Mirko Ieni, ma che non è possibile accusarlo di "sfruttamento alla prostituzione". "E' cominciato tutto come un gioco - ammette - anche se non è un bel gioco, no certamente non è normale andare con gli uomini più grandi". L'interrogatorio - Poi iniziano dle domande dirette: Azzurra viene portata al Palazzo di Giustizia e ascoltata dal procuratore aggiunto Maria Monteleone. Il pm le chiede quanto guadagnassero in una giornata. "Di media sui 400-500 euro". Tanti soldi, quindi, che hanno insostpettito la mamma di Azzurra. "Con la droga non li fai tutti quei soldi, hai sempre qualcuno sopra di te, invece qui era tutto nostro". Le domande si fanno più insistenti. La ragazza prima dice che a Mirko Ieni davano 10 euro per ogni volta che utilizzavano la sua casa come luogo d'incontro. Poi però deve ammettere che il denaro era di più: "100 euro a prestazione". Prestazioni che non avevano luogo solo in casa: i clienti potevano incontrare le minorenni in albergo, in barca, sulla Costa Azzurra, a Ponza. "Avevo messo su Google: come guadagnare soldi. È venuto fuori questo coso e ho mandato una mail che poi era Nunzio (Pizzacalla, uno degli arrestati, ndr) I clienti li incontravamo a casa o anche in albergo. Le confessioni - I magistrati le contestano di aver indotto l'amica a prostituirsi. Lei nega: "Ha detto che voleva aiutarmi e io le ho detto ok - rivela - Lo abbiamo fatto, Abbiamo fatto questa e-mail e abbiamo trovato il primo cliente che è venuto a prenderci a piazza Fiume ... Non è che gli ho fatto vedere come si fa,assolutamente no. Io ho detto “facciamo e dividiamo, a questo punto cioè dividiamoci i compiti”. E poi è lei che lì ha avuto il rapporto completo sessuale con lui, non io quel giorno". E poi, continua, "non era una santa, prima di me penso che un rapporto sessuale completo lo sapeva fare anche senza il mio aiuto".