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I nostri manager pubblici prendono tre volte la media Ue

L'Ocse bacchetta l'Italia: non solo per la spesa pubblica, ma anche su lentenzza delle giustizia e istituzioni

Nicoletta Orlandi Posti
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In Francia, un dirigente pubblico guadagna in media 260 mila dollari all'anno, in Germania 231 mila e in Gran Bretagna 348 mila. Negli Stati Uniti, la retribuzione media dei manager è di 275 mila dollari.  I senior manager della pubblica amministrazione centrale italiana hanno invece uno stipendio medio di 650 mila dollari. Il confronto l'ha fatto l'Ocse che denuncia come i nostri manager prendano per svolgere il proprio lavoro nell'apparato quasi il triplo della media mondiale.  Spesa pubblica - Lo studio dell'istituto di Parigi rivela inoltre che in Italia la spesa pubblica nel 2011 arrivava quasi al 50% del Pil,contro il 45,4% della media Ocse e il debito pubblico al 120%, oltre 40 punti percentuali in più della media (79%). Nel un rapporto comparativo sui governi e le pubbliche amministrazioni dei Paesi membri emerge che in Italia sono superiori alla media le spese in welfare (41% contro 35,6%) e i servizi pubblici generali (17,3% contro 13,6%); inferiori alla media le spese in educazione (8,5% contro 12,5%) e difesa (3% contro 3,9%). Non va bene neanche sul versante giustizia: l'Italia è tra i Paesi con applicazione legge meno sicura insieme alla Turchia (il Paese dell'area Ocse che più deve migliorare l'applicazione delle leggi). Dall'altro lato della classifica figurano invece Svezia, Giappone e Danimarca. La penisola è, inoltre, uno dei membri dell'Ocse dove per i cittadini è più difficile avere accesso alla giustizia civile (va peggio solo in Messico e Turchia), che è invece più agevole nei paesi scandinavi.  Sfiducia nel governo - Non stupisce il dato che riguarda la fiducia dei cittadini nella politica: siamo tra ultimi. Solo il 28% circa degli italiani ha infatti espresso fiducia nel proprio governo nazionale, piazzando la Penisola agli ultimi posti di una classifica che vede al vertice gli svizzeri (l'80% dei quali ha fiducia nel proprio esecutivo), seguiti dai paesi scandinavi. Va ancora peggio solo in Portogallo, Slovenia, e Spagna, tutti Paesi colpiti duramente dalla crisi del debito e, successivamente, da aspre misure di austerità. Fanalino di coda la Grecia, dove solo il 12% dei cittadini ha espresso fiducia nel governo, a fronte di una media Ocse comunque non confortante (40%). Secondo l'Ocse è proprio l'austerity ad aver eroso la fiducia dei cittadini "rendendo difficile per le autorità nazionali a mobilitare il sostegno per le necessarie riforme". "Serve un nuovo approccio al governo pubblico, dal momento che i governi sono chiamati a soddisfare le aspettative dei cittadini con mezzi limitati", sostiene l'Ocse, "un approccio costruito intorno alla creazione di capacità strategica, istituzioni forti, strumenti efficaci e risultati misurabili in modo chiaro". Tecnologia - Il rapporto 'Government at a glance 2013' bacchetta l'Italia anche per quanto riguarda l'uso di Internet nei rapporti tra i cittadini e la pubblica amministrazione: solo il 19% degli italiani usano la rete per interagire con enti locali e governo centrale, contro una media Ocse del 50%. Solo il Cile, con il 7%, ha un risultato peggiore, mentre tutti i grandi Paesi europei sono al di sopra del 40%: la Gran Bretagna al 43%, la Spagna al 45%, la Germania al 51% e la Francia al 61%. Nella classifica non e' incluso il Giappone, per cui non erano disponibili dati aggiornati. La percentuale di utilizzatori di servizi di e-government cresce nettamente per quanto riguarda le imprese, al 76%, ma resta la penultima tra i Paesi Ocse, davanti alla sola Svizzera, e nettamente inferiore alla media, che si attesta all'88%.

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