Delitto di Piacenza, orrore nel pollaio: i dettagli terrificanti sulla morte di Elisa Pomarelli
Massimo Sebastiani ha ucciso Elisa Pomarelli dopo un pranzo tranquillo, dopo che lei gli lo ha rifiutato, anzi gli ha detto che sarebbe stato meglio non vedersi più. Nella confessione del 7 settembre, poco dopo essere stato catturato sulle colline piacentine, il 45enne racconta tanto altro di quel 25 agosto, giorno dell' omicidio. Sono andati, si legge su Il Giorno, nella trattoria Il Lupo e si trova a Ciriano di Carpaneto. Un pasto normale, atmosfera tranquilla. Quel giorno qualcosa va storto. E una volta fuori dal locale, Elisa avrebbe detto a Massimo di voler interrompere la loro frequentazione. "Abbiamo litigato, ho perso la testa e l' ho uccisa", avrebbe raccontato agli inquirenti. Nessuna premeditazione. Leggi anche: "Elisa uccisa due volte. Come donna e come lesbica" Il delitto avviene 15-20 minuti dopo che i due escono dalla trattoria. Questa la ricostruzione: i due amici discutono, litigano, arrivano nei dintorni della casa di Sebastiani, a Campogrande di Carpaneto, nel Piacentino. Lui fa scendere la ragazza dall'auto, la porta nel pollaio. Dove l' avrebbe strozzata a mani nude. Poi carica il corpo nel baule della sua auto, per nasconderlo nella zona dove è stato trovato: "L' ho portata a Costa di Sariano, a Gropparello. Mi ricordo di averla trasportata in un bosco, e lì l' ho nascosta". Le immagini delle telecamere immortalano l'operaio sull'auto da solo poche ore dopo. È il momento in cui inizia la latitanza del 45enne. Che vive braccato. Di notte dorme in casolari abbandonati nelle colline piacentine. Finché viene trovato. Quando accade, stremato, non oppone resistenza.