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Equitalia, l'esattore pentito: "Voglio uccidermi"

L'uomo si rinchiude nel suo appartamento: "Troppi insulti, non ce la faccio più". Gli agenti lo trovano ubriaco

Roberto Procaccini
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Un parafulmine del malcontento. Costretto ogni giorno, lui ultima ruota del carro, a incassare i colpi che la gente vorrebbe invece "inviare" ai piani alti del palazzo. E così un uomo di 38 anni, esattore per Equitalia, s'è barricato nel suo appartamento milanese minacciando il suicidio, esasperato dalla mole di insulti che il suo mestiere lo costringe quotidianamente a sopportare. A salvargli la vita è stata la madre, 77 anni, che ha chiamato le forze dell'Ordine dopo aver ascoltato lo sfogo del figlio. Gli agenti sono riusciti ad entrare in casa dell'aspirante suicida, trovandolo visibilmente ubriaco. All'ospedale Fatebenefratelli, dove l'esattore è stato portato, non gli hanno riscontrato né segni di lesioni autoinflitte né tracce di abuso di medicinali. Solo i segni della sbronza. Ambasciator non porta pena, recita un antico adagio. Ma per gli esattori Equitalia, evidentemente, la vita non deve essere così facile.

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