Lo Stato non paga i debiti,lui ritarda con il Fisco:e il giudice lo condanna
Super multa a un imprenditore che aveva concordato la dilazione con l'Erario. Ma lui non ne sapeva nulla: "Bastava che il pm facesse una telefonata..."
Giorgio Molinari è un imprenditore emiliano che si occupa di distribuire e installare impianti speciali di scenotecnica nei teatri e negli studi televisivi. E' anche amministratore della Molpass srl, una società di San Giovanni in Persiceto, comune in provincia di Bologna colpito dal terremoto del 2012. Ma Giorgio Molinari è anche il protagonista di una storia a dir poco singolare. Una mattina riceve una telefonata da un avvocato d'ufficio nominato, a sua insaputa, dal Tribunale di Bologna, che gli comunica la condanna in base a quanto previsto dall'art. 10/bis D.Lgs 74/2000, alla pena di tre mesi di reclusione, ovvero alla pena pecuniara di 22.500 euro di multa per non aver pagato nei tempi previsti c.a 61.000 euro relativi ai sostituti d'imposta per l'anno 2011 che la sua azienda doveva allo Stato. La vicenda - La rabbia seguita alla telefonata la spiega lo stesso imprenditore a Il Giornale. "Sono stato io a presentare alla fine del 2011 la dichiarazione 770 all'Agenzia delle Entrate, non ho nascosto nulla - racconta indignato -. Io lavoro prevalentemente con il Pubblico e diverse scadenze di enti pubblici e fondazioni teatrali per lavori e forniture effettuate erano andate insolute". Ignaro del procedimento aperto a suo carico, Molinari aveva appena ricevuto la conferma dell'Agenzia delle Entrate di poter dilazionare il pagamento delle tasse a 9mila euro di interessi. "Se io vengo a fare una dilazione di pagamento non c'è nulla che faccia sapere ai giudici che l'ho fatta. Perché la giustizia non è dotata di meccanismi informatici o altro per andare a controllare? Perché non esiste alcun tipo di comunicazione? Il pm non ha fatto nemmeno le indagini. Bastava che facesse una telefonata a me o all'Agenzia dell'Entrate”. La beffa - Oltre alla multa da 22.650 euro che gli è stata attribuita, Molinari dovrà anche pagare gli avvocati per il ricorso. Senza contare, come ricorda lui stesso, che per un periodo non potrà partecipare a gare di appalto pubblico, in mancanza di fondi: "Abbiamo superato il confine della decenza. Per almeno nove mesi non saprò la data dell'udienza...Io ho una famiglia da mantenere”. La parte che più fa sorridere amaramente Molinari però è un'altra: "Nella sentenza del tribunale la parte offesa è l'Agenzia delle Entrate. La stessa con la quale ho concordato la dilazione”.