Carabiniere ucciso, il passato di Elder Lee e Natale: botte alla ex, coca dai genitori, altra aggressione-choc
Natale Hjorth e Elder Lee non erano affatto dei bravi ragazzi, così come si stanno prodigando a dire i genitori. Tornando indietro nel passato dei due giovani accusati dell'omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega, si scoprono dettagli inquietanti. "La deriva di Natale - racconta un amico d'infanzia al Messaggero - è iniziata nell'ultimo anno di scuola media, quando è passato dalle fila dei nerd, a quelle degli stoners, di quelli cioè che iniziavano a fare esperienze con le droghe". I segnali allarmanti però non finiscono qui: "Natale non era ancora patentato quando ha rubato alla mamma le chiavi dell'auto ed è tornato a casa qualche ora dopo accompagnato dalla polizia che l'aveva trovato sotto l'effetto di stupefacenti". I genitori hanno così preso provvedimenti e mandato il figlio in Arizona, "in un campo di riabilitazione estremo, ma frequentato come lui da altri sbandati molto ricchi". La cura è poi finita e Natale è potuto tornare a casa: "Niente eroina - prosegue l'amico - ma in casa era sempre possibile trovare un po' della coca dei genitori, più lo Xanax, e gli oppiacei come il Percocet o l'Oxicontin, ai quali poi spesso si aggiunge la potente marijuana sintetica". La personalità di Natale diventa sempre più instabile: "Una sera a casa di amici ha avuto una discussione violenta con la compagna del momento, e lei è finita per assalirlo. Quando è arrivata la polizia è stato Natale a finire in detenzione minorile per 72 ore: "Era diventato una persona pericolosa, un soggetto ad alto rischio, ma non pensavo mai che sarebbe arrivato a tanto. Il raptus di una violenza così estrema deve essere stato quello di Lee, e non è un caso che quel pugnale da combattimento dei Marines fosse tra le sue mani. Lo conosco poco, ma abbastanza per dirti che faceva paura stargli vicino, perché ha sbalzi di umore improvvisi e molto violenti" ha concluso il testimone rivelando il carattere dell'esecutore materiale della morte del vicebrigadiere italiano. Leggi anche: Carabiniere ucciso a Roma, ecco perché non si è potuto difendere: il dettaglio emerso in conferenza Anche Elder Lee vantava infatti un comportamento a dir poco criminale prima della tragedia. Il 19enne ha un precedente per aggressione, per il quale è stato giudicato dal tribunale dei minori della California. I fatti - riportati in un articolo del San Francisco Chronicle - risalgono a 3 anni fa, quando Elder aveva appena 16 anni. "Durante una partita di Football, nella quale giocava, ha dato un pugno a un altro giocatore e poco tempo dopo ha colpito un altro coetaneo in un parco". La vittima è stata colpita sulla testa ed è stata ricoverata in ospedale con "ferite potenzialmente letali".