Sea Watch 3, Carola Rackete ci sfotte con gli albatros: cura l'unico uccello non migratore
Martedì sera Carola Rackete ha atteso la decisione del gip nell' appartamento di via Dante, nel centro di Agrigento, dov' è stata ospitata per 4 giorni da un' eroica signora di 74 anni. D' altronde, la Jack Sparrow teutonica - è vero, le mancano i baffi - era ancora agli arresti domiciliari. Dopo la liberazione decisa dal giudice per le indagini preliminari è stata raggiunta dai suoi legali e in piena notte, per evitare guai - così sostiene il suo entourage - è stata portata in una località segreta. «Ci sono state minacce, l' abbiamo spostata. Non commenteremo nessun altro spostamento» ha tagliato corto il portavoce della Ong Sea Watch, Ruben Neugebauer. «È in Italia» ha sottolineato l' altra portavoce, quella italiana, Giorgia Linardi, «ma non è detto che ci resti nei prossimi giorni. È giusto che abbia il suo tempo per riposarsi dal clamore dei media e preparare la deposizione (martedì verrà interrogata ad Agrigento in merito all' accusa di favoreggiamento dell' immigrazione clandestina, ndr). La sentirete prossimamente». Poi la Linardi ha riferito: «Carola mi ha detto sorridendo: forse è il caso di emigrare in Australia a occuparmi degli albatros (ha una laurea in materia, ndr). In questi giorni ha usato del tempo per fare mente locale e fornire una deposizione chiara dei fatti. Carola ha rassicurato e salutato l' equipaggio e ringraziato gli avvocati». «SIAMO D'ACCORDO» Matteo Salvini, in Friuli per affontare con il governatore Massimiliano Fedriga il problema della frontiera con la Slovenia, ha accolto con favore la decisione della «capitana»: «Siamo d' accordo con Carola Rackete, che starebbe pensando di andare in Australia per occuparsi di albatros. Sono pronto a pagarle il biglietto di sola andata» Il problema è che a breve potrebbe sparire dalla circolazione per poi ripresentarsi a bordo di una nave trasporta migranti. Prima di andarsene da Agrigento (ma se ne sarà andata veramente?), la comandante figlia di papà ha comunque voluto dire che la decisione del giudice «è una grande vittoria di solidarietà verso tutti i migranti e contro la criminalizzazione di chi vuole aiutarli». Nel frattempo la procura di Agrigento ha negato il nulla-osta all' allontanamento della Rackete dall' Italia fino al 9 luglio, quando - dicevamo - sarà interrogata di nuovo dai pm. L' allontanamento disposto martedì dal prefetto di Agrigento dovrà comunque essere convalidato dal tribunale di Palermo dopo l' eventuale via libera della procura. «Accogliamo con grande favore la liberazione della signora Rackete e continueremo a osservare la situazione con grande attenzione» ha detto Steffen Seibert, portavoce del governo tedesco. Secondo il ministero degli Esteri di Berlino «le minacce e le parole d' odio contro chi salva le vite in mare, come quelle diffuse in rete, sono inaccettabili». La Ong Mediterranea Saving Humans, come annunciato dal capo ciurma leader dei centri sociali Luca Casarini, è tornata a navigare nel Mediterraneo a bordo di "Alex", natante battente bandiera italiana. «Se dovessimo trovarci in una situazione in cui siamo l' unica imbarcazione che può fare salvataggio» hanno fatto sapere ieri i rappresentati della Ong «agiremo come ci impone la legge del mare». Non sappiamo perché, anzi lo sappiamo eccome, ma abbiamo la sensazione che presto risaliranno il Mediterraneo per sfidare la legge e Salvini. di Alessandro Gonzato