Sea Watch 3, Carola Rackete non deve essere espulsa: i pm ancora una volta contro Matteo Salvini
Tutto come - ampiamente - previsto. La Procura della Repubblica di Agrigento, con a capo il procuratore Luigi Patronaggio e l'aggiunto Salvatore Vella, hanno negato il nulla osta all'allontanamento del comandante della Sea Watch3, Carola Rackete. Dopo la firma di ieri, martedì 2 luglio, del prefetto di Agrigento Dario Caputo è arrivato il "no" al nulla osta da parte della Procura. Carola Rackete dovrà restare in Italia almeno fino al 9 luglio, giorno dell'interrogatorio - già disposto dall'aggiunto - per l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Si tratta del primo fascicolo d'inchiesta aperto. Leggi anche: Carola libera, il gip non convalida l'arresto Patronaggio lo aveva preannunciato: "Finora non abbiamo rilevato la prova di una collusione tra i trafficanti di esseri umani e le Ong. Questo, però, non significa che non si possano registrare chiamate di questo tipo". La comandante della ong, dunque, rimane nel mirino della procura. Ma dalla stessa procura, di fatto, arriva l'ennesimo parere negativo rispetto alle richieste di Matteo Salvini, che aveva chiesto l'espulsione della Rackete. Una richiesta arrivata subito dopo la mancata convalida dell'arresto, in barba all'infinita serie di leggi violate dalla comandante di Sea Watch 3, senza neppure considerare lo speronamento del barchino della Guardia di Finanza nel porto di Lampedusa.