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Sea Watch, Carola Rackete sbugiardata dalla ministra olandese: "Non ci ha mai chiesto nulla"

Giulio Bucchi
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Anche l'Olanda scarica Carola Rackete. Il segretario di Stato per la migrazione olandese Ankie Broekers-Knol ha risposto al ministro dell'Interno Matteo Salvini che ha accusato il gov erno de L'Aja di "menefreghismo". Nella lettera sul caso Sea Watch inviata sabato sera, spiega il Corriere della Sera, la ministra spiega come il fatto che una nave batta bandiera Olandese "non implica un obbligo per quello Stato di imbarcare persone soccorse" e che l'Olanda ha deciso "che non parteciperà più oltre agli schemi di sbarco ad hoc" e che il suo governo "ha esplicitamente dichiarato che in principio non prenderà più migranti dalle operazioni Sar in un'area ampiamente colpita dalle attività dei trafficanti di esseri umani". Leggi anche: Salvini "ringrazia" Carola. Dopo la Sea Watch, misure ancora più dure contro le Ong Secondo la Broekers-Knol l'Olanda "sottoscrive pienamente, in virtù della legge internazionale, l'obbligo di trarre in salvo tutte le persone che vengono a trovarsi in difficoltà in mare. Tuttavia, come Lei (Salvini, ndr) giustamente osserva, gli interventi della Sea-Watch 3 non dovrebbero affiancare e facilitare le operazioni criminali degli scafisti". L'Olanda concorda con Salvini: la capitana avrebbe potuto far rotta sulla Tunisia, e in ogni caso "non ha mai chiesto di sbarcare in Olanda". "Vorrei anche aggiungere - scrive la segretaria di Stato - che nel caso di quei migranti che non hanno diritto alla protezione internazionale, il ricollocamento è uno spreco di sforzi e risorse finanziarie dei contribuenti, che dovrebbe essere evitato".

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