Sea Watch, Carola Rackete nelle mani del pm anti-Salvini: niente carcere né processo per direttissima
Niente carcere, niente processo per direttissima. Per Carola Rackete migliora leggermente il quadro. Secondo le ultime indiscrezioni, la capitana della Sea Watch che ha fatto sbarcare 40 migranti nella notte sul molo di Lampedusa, speronando una motovedetta della Guardia di finanza e violando le leggi italiane, dopo aver passato la notte in caserma finirà ai domiciliari in una abitazione dell'isola indicata da lei come domicilio dove passare i prossimi giorni in arresto. Leggi anche: "Un comportamento criminale". Salvini furioso, reazione a caldo contro la Sea Watch Entro 48 ore la Procura di Agrigento guidata da Luigi Patronaggio dovrà poi chiedere al gip la convalida dell'arresto. La 31enne tedesca non verrà processata per direttissima: il caso seguirà le vie ordinarie. Le accuse però restano gravi: violazione degli articoli 1100 del codice della navigazione (pena massima 10 anni) per violenza o resistenza a una nave da guerra, e tentato naufragio (pena massima 12 anni). Secondo HuffingtonPost, la Procura nelle prossime ore, valuterà anche se ci sono profili di reato nella condotta dell'equipaggio della nave.