Succo di mela, la maxi truffa: frutta marcia e avariata, nove arresti
Quella frutta era talmente marcia e avariata che pure le galline - che spesso vengono cibate con gli avanzi - avrebbero girato la testa dall' altra parte al solo vederla. Eppure, menti raffinate hanno pensato bene di farla "fruttare" quella merce non idonea al consumo umano, in stato di decomposizione, deteriorata, ma che con qualche accorgimento poteva addirittura fregiarsi del titolo di "biologica". Mele marce che diventavano succo, con dentro micotossine perché contaminate con fungicidi, insetticidi ed erbicidi, sostanze chimiche tossiche che in Italia sono vietate. Poi, il mix di schifezze veniva "aggiustato" con acqua e zuccheri fino ad ottenere un prodotto che avesse una idea di mela da eludere eventuali controlli. Una volta rifinito, il prodotto trasformato in edulcorante veniva venduto ai grandi marchi italiani che producono marmellate, confetture, conserve come prodotto d' eccellenza, si presume. La truffa è stata scoperta dalla procura di Pisa grazie alle segnalazioni arrivate dagli organismi di vigilanza di Germania e Olanda che si erano insospettiti dall' origine dei prodotti. L'indagine - La Guardia di Finanza, insieme agli ispettori del dipartimento antifrode del ministero delle Politiche agricole, ha quindi indagato fino ad arrivare alla radice della truffa. Così ieri, nell' ambito dell' operazione chiamata Eurojust, sono state arrestate otto persone. Si tratta di due fratelli titolari della ditta Italian Food srl di San Miniato (Pisa), considerati la mente del meccanismo, quattro loro dipendenti e due prestanome del Salernitano. Per tutti il reato contestato è associazione a delinquere finalizzata alla frode in commercio. Anche un' altra persona è coinvolta, si tratta di un serbo, gestore della ditta Perfect Fruit, per il quale non sono scattate le manette in quanto la Serbia non ha collaborato all' operazione. Leggi anche: Non lavi l'insalata e la verdura pronta all'uso? Pessima idea: la ricerca, che grave rischio corri Ed è proprio qui che il falso biologico veniva "confezionato" e poi, grazie a false attestazioni, veniva venduto come edulcorante e con marchio Ue per le aziende italiane ed estere che producono marmellate, conserve, confetture. In totale sono state sequestrate 1.411 tonnellate di prodotto adulterato (per un valore di cinque milioni di euro), beni mobili e immobili per un valore di 6,5 milioni di euro. Non si conoscono, al momento, i marchi che hanno utilizzato il succo di mela "distorto" per confezionare i gli alimenti bio. Quel che si sa è che alle aziende che lo hanno acquistato la procura ha imposto di ritirare i propri prodotti dal mercato. Sistema perfetto - «Il nostro sistema di controlli è riconosciuto tra i migliori al mondo e, ancora una volta, lo abbiamo dimostrato», ha dichiarato il ministro delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio. La Coldiretti, intanto, chiede che per il biologico venga creato un marchio Made in Italy al fine di garantire trasparenza ai consumatori. Basti pensare che sei italiani su dieci comprano o hanno comprato bio, ovvero il 64% degli italiani, con le vendite schizzate su del 10%. E che i 19 casi di truffa segnalati nel 2017 sono diventati 88 nel 2018. Segno che il settore tira e attira anche il malaffare. di Tiziana Lapelosa