Autovelox, una sentenza storica: "Banchina troppo stretta", ricorso e salasso annullato
La Cassazione ha dichiarato illegittimo un autovelox fisso per la mancata presenza "di un'ampia banchina". L'apparecchio di rilevamento della velocità era infatti piazzato su un tratto stradale che, pur indicato come "strada urbana di scorrimento" da un decreto della Prefettura, non presentava alcune fondamentali caratteristiche. A mettere in luce il problema è stato un automobilista toscano sanzionato - grazie a un autovelox fisso - per eccesso di velocità lungo viale Etruria a Firenze. Il verbale elevato dalla Polizia municipale - fa sapere Il Tempo - risale al 15 febbraio del 2012, e certifica che "il veicolo ha circolato alla velocità di 76 chilometri orari, in violazione del limite di 50 chilometri orari vigente", ma ora l'automobilista può considerare vinta la battaglia col Comune di Firenze. Leggi anche: Autovelox, ecco perché tutte le multe devono essere annullate La visione tracciata dai giudici che hanno esaminato il caso florentino è però applicabile in tutte le città d'Italia, salvo però richiedere un esame minuzioso dei dettagli di ogni singola strada di scorrimento. Con quest'ultima si intende - prosegue Il Tempo - una strada a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico, ciascuna con almeno due corsie di marcia, ed una eventuale corsia riservata ai mezzi pubblici, banchina pavimentata a destra e marciapiedi, con le eventuali intersezioni a raso semaforizzate". La mancanza di un solo requisito fa venire meno i presupposti per l'installazione di un autovelox fisso.