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Matteo Salvini, a Bolzano i sinti votano Lega: "Ci piace la sua politica e la voteremo sempre"

Caterina Spinelli
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Matteo Salvini ha la capacità di dividere anche i Sinti. Succede in Alto Adige, a Bolzano dove Radames Gabrielli - riferisce Il Giornale - ha spaccato in due la locale comunità di origine nomade. Fondatore nel 2006 di Nevo Drom, associazione contro la discriminazione dei Sinti, Gabrielli a fine maggio ha annunciato di volersi candidare come sindaco a Bolzano. "Siamo un po' spaventati - ha spiegato il leader di Nevo Drom al Corriere dell'Alto Adige - per le azioni che ha intrapreso la Lega, soprattutto gli sgomberi forzati in giro per l'Italia". Gabrielli ha così cavalcato l'onda per criticare il Carroccio, in particolare per giudicare lo slogan "prima gli italiani". "Anche noi di fatto siamo italiani, ma veniamo discriminati e non possiamo avere una casa o un lavoro" ha commentato. Leggi anche: Fico criticato da tutti, anche dai fedelissimi contrari alla dedica ai rom Una frase che non è piaciuta ai suoi "fratelli" sinti, che sul medesimo quotidiano hanno replicato: "Vogliamo far sapere a tutti - ha spiegato Florenz Adelsburg, parlando a nome di una dozzina di famiglie Sinti della zona - che non condividiamo le lamentele di Radames, e lo invitiamo a non parlare più a nome dei Sinti: prima di fare delle dichiarazioni come sedicente portavoce della comunità, dovrà chiederci il permesso". Nell'etnia c'è anche chi addirittura aderisce alla Lega di Salvini: "A me piace la politica di Salvini e lo voterò sempre", dice Sergio Schopf. A criticare le parole di Radames, anche il cugino Davide: "Lui vive ancora nelle roulotte in viale Trento mentre noi, che siamo centinaia di Sinti altoatesini, viviamo nelle case. Ha detto che non abbiamo casa né lavoro, ma non è vero. Nessuno ci tratta male in Alto Adige e di certo non vogliamo tornare indietro, ai tempo in cui si viveva nei campi". Insomma, quella di Radames sarebbe una vera e propria bufala. 

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