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Lira, la vecchia moneta circola ancora in Italia: scoperta inquietante della Gdf, chi e perché la usa

Davide Locano
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Nel governo si parla di miniBot, Mario Draghi dice che sono illegali, Giovanni Tria pure. Ma ci sono parecchi italiani, i criminali, che se ne fregano dell' euro e delle sue complicazioni, poiché continuano a operare con le vecchie lire. Sì, la moneta italiana andata in pensione nel 2002, ma sparita ufficialmente nel 2012, è ancora quella che circola di più nel mondo mafioso. A riportare la notizia è il sito americano Bloomberg che cita come fonte Giuseppe Arbore, un colonnello della Guardia di Finanza italiana. Mercoledì scorso, l' ufficiale delle Fiamme Gialle, ha parlato di fronte al Parlamento rivelando che, lontana dall'essere sparita dal panorama nazionale, la lira è più presente che mai nei mercati criminali. La mafia e le organizzazioni illegali del nostro Paese si servirebbero del vecchio conio per operare le loro transazioni. Del resto, risale solo a fine marzo di quest'anno la scoperta della Guardia di Finanza di un'ingente quantità di banconote del vecchio conio nelle cassaforti segrete del clan dei Casalesi (Napoli). Leggi anche: Paolo Becchi e i minibot: come funziona la moneta parallela «Continuiamo a scoprire grandi quantità di lire - ha affermato Arbore durante il suo discorso in Parlamento-. La Lira italiana costituisce, ancora, parte di transazioni illecite». Purtroppo il colonnello non si è sbottonato più di tanto, per non compromettere le indagini in corso, tuttavia ha puntualizzato: «Quando una banconota è accettata internamente da un'organizzazione, anche se si trova al di fuori della legge in quanto a valore legale, può comunque regolare le transazioni. Mi riferisco ovviamente a organizzazioni illegali». E noi che ci preoccupiamo dei miniBot...

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