Sea Watch, Matteo Salvini smaschera la Ong: "Via libera per sbarcare a Tripoli, cosa fanno da qualche ora"
La Sea Watch ha chiesto e ottenuto il Pos dalla Libia, ma da ore è rimasta in lento movimento verso la Tunisia prima di cambiare nuovamente rotta e dirigersi verso Lampedusa. Continua dunque il braccio di ferro tra la nave della ong tedesca con 52 migranti a bordo soccorsi nella acque libiche e il governo italiano. L'imbarcazione vorrebbe far sbarcare i migranti a Lampedusa, oltre ad annunciare una querela per diffamazione contro Matteo Salvini che ha apertamente parlato di "atto di pirateria". Il ministro degli Interni, dal canto suo, ha ribadito come la Libia abbia disposto a Tripoli il porto di sbarco e che la Ong tedesca non rispetterà gli ordini "ne pagherà le conseguenze". Leggi anche: "Andate a Tripoli. Cosa succederà se non obbedite". Salvini, guerra alla Sea Watch Ora, fonti del Viminale accusano la Ong di sottoporre "a inutili sofferenze" gli immigrati a bordo. "Da ore - senza motivo - sono fermi in mezzo al Mediterraneo - spiegano dal Ministero -. La SeaWatch ha chiesto a Tripoli un Pos e ha ricevuto risposta positiva. Eppure, ha appena modificato la rotta dirigendosi verso la Tunisia anziché verso Sud. Si trova a 69 miglia da Zarzis, a 48 da Tripoli, a 124 da Lampedusa e a 176 da Malta. C'è preoccupazione per le persone a bordo, tra cui alcuni bambini che potrebbero sbarcare al più presto come richiesto dalla stessa SeaWatch".