Fabrizio Corona, i soldi nel controsoffitto? Nessuna intestazione fittizia, la decisione dei giudici
Fabrizio Corona è stato assolto in via definitiva dall'accusa di intestazione fittizia di beni. La vicenda risale all'ottobre 2016 quando ben 2,6 milioni di euro erano stati trovati, in parte in un controsoffitto della sua abitazione, e in parte in un conto corrente austriaco. La Procura generale non ha presentato ricorso in Cassazione e così tale imputazione è caduta in prescrizione. "Il deposito in un'abitazione privata di contanti non può essere considerato un'intestazione fittizia" ha spiegato la Corte d'Appello di Milano. Il denaro, in questo caso era stato "reso occulto per ragioni attinenti la necessità di prevenire sottrazioni", ossia per evitare che quel denaro venisse rubato, e lo stesso discorso vale per "somme custodite in cassette di sicurezza". Non solo, "quei contanti non erano altro che i proventi in nero delle attività lavorative" dell'ex agente fotografico, che ha poi saldato i debiti tributari. Leggi anche: La Procura non vuole concedere la libertà a Corona. Ecco cosa rischia Intanto, però, i legali Ivano Chiesa e Luca Sirotti, hanno fatto ricorso contro un'altra condanna che riguarda lo stesso processo. Si tratta di illecito fiscale su una cartella esattoriale che nulla aveva a che vedere con la storia dei contanti, ma che ha condannato Corona in secondo grado a sei mesi. L'udienza su questa imputazione è già fissata per il prossimo 9 luglio. L'ex re dei paparazzi si trova ora in carcere, dove è tornato a fine marzo per una serie di violazioni dell'affidamento terapeutico, ottenuto per curarsi dalla dipendenza dalla cocaina. Per questo Corona non deve solo rimanere a San Vittore, ma deve anche scontare nuovamente gli ultimi cinque mesi passati in affidamento, annullati dai giudici. Il suo fine pena per le condanne definitive del passato è dunque previsto per l'autunno 2022.