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Milano, coppia di egiziani prova a uccidere la figlia disabile: "Odio quella scimmia", botte e veleno

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Davide Locano
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Una storia di puro orrore, quella che arriva da Milano. Una coppia di 29enni egiziani è stata arrestata lo scorso venerdì, poco dopo aver preso un bus dalla stazione Centrale per raggiungere l'aeroporto di Malpensa, dove avrebbero preso un volo di sola andata per l'Egitto. I due, infatti, hanno maltrattato, picchiato e avvelenato una delle loro figlie, di tre anni e disabile. "Odio mia figlia, metto il veleno nel suo mangiare. La scimmia è un grosso problema", dicevano in una delle intercettazioni. E ancora, in altre proponevano di soffocarla o annegarla, oltre ovviamente ad avvelenarla. La coppia dell'orrore era in Italia dal 2010 e viveva in un alloggio abusivo: lei casalinga, lui muratore. Stavano cercando di lasciare il paese con i loro altri quattro figli, il più piccolo di un anno e mezzo e il più grande di otto anni. Le indagini sulla coppia erano iniziate a metà maggio, quando il padre portò la figlia disabile all'ospedale Fatebenefratelli per un forte dolore al braccio che, spiegava, la piccolina si era procurata cadendo in modo accidentale dal divano. I medici, dopo la radiografia, si erano però accorti che la piccina aveva una frattura scomposta con calcificazione in corso, che plausibilmente si era procurata tre o quattro settimane prima. Così il 17 maggio, due giorno dopo il ricovero della figlia disabile, la struttura ha avvertito gli investigatori dell'Unità tutela donne e minori della polizia locale, che a sua volta ha disposto le intercettazioni da cui è emerso il piano criminale, terrificante e omicida della coppia. Per questa ragione, gli agenti monitoravano i due egiziani in corsia, temendo che potessero cercare di fare altro male alla bambina.

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