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Luca Palamara indagato, si auto-sospende dall'Anm. Bomba sul processo: chi si costituisce parte civile

Giulio Bucchi
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"Sono certo di chiarire i fatti che mi vengono contestati". Così Luca Palamara, ex presidente Anm e membro del Csm indagato per corruzione a Perugia, ha annunciato all'attuale presidente dell'Associazione nazionale magistrati Pasquale Galasso l'intenzione di lasciare momentaneamente il sindacato delle toghe. "Il mio intendimento ora è quello recuperare la dignità e l'onore e di concentrarmi esclusivamente sulla difesa nel processo di fronte a tali infamanti accuse. Per tali ragioni mi assumo la responsabilità di auto-sospendermi dal mio ruolo di associato con effetto immediato. Sono però sicuro che il tempo è galantuomo e riuscirà a ristabilire il reale accadimento dei fatti".  GUARDA IL VIDEO - Quando Cossiga insultò per 7 minuti Palamara, oggi indagato. Tutto in diretta, e in faccia alla toga In precedenza Unità per la Costituzione, la corrente a cui appartengono i magistrati Palamara e Luigi Spina coinvolti nell'inchiesta perugina, aveva annunciato che si costituirà parte civile in caso di processo. Unicost, si legge in una nota a firma del presidente Mariano Sciacca e del segretario Enrico Infante, "ancor prima che venissero fuori le prime notizie che hanno restituito a tutti plasticamente la gravità degli accadimenti, si ritiene parte lesa, sicché sin da oggi ci riserviamo, in caso di successivo processo, la costituzione di parte civile a tutela dell'immagine del gruppo, gravemente lesa. Parimenti - scrivono - chiediamo alle istituzioni di intervenire tempestivamente".

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