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Papa Bergoglio: "La corruzione è come una droga, è frutto del demonio"

Il Pontefice: "Malcostume frutto del demonio. Rovinano anche i nostri figli"

Roberto Procaccini
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"La corruzione è come la droga: si comincia con una piccola bustarella, ma non si smette". E' un seme infetto "del Demonio, che toglie la dignità non solo chi la pratica, ma anche i suoi figli". Papa Francesco durante la quotidiana messa nella casa di santa Marta parla dei problemi della pubblica amministrazione, e lo  fa lanciando anatemi contro lo scambio di tangenti. "La corruzione è un'abitudine mondana - sono le sue parole - e fortemente peccatrice. E' un'abitudine che non viene da Dio: Dio ci ha comandato di portare il pane a casa col nostro lavoro onesto". Le conseguenze del comportomanto peccaminoso, spiega il pontefice, non si riversano solo sul pubblico ufficiale disonesto, ma anche sulla sua progenie: "Quest'uomo dà a mangiare ai suoi figli pane sporco - incalza -. E i suoi figli, forse educati in collegi costosi, forse cresciuti in ambienti colti, avevano ricevuto dal loro papà, che ha perso la dignità, come pasto sporcizia". Secondo Jorge Bergoglio le tangenti sono il risultato di un decadimento morale, "l'atmosfera, lo stile di vita, la mondanità che piace tanto al Demonio". La preghiera - E' proprio ai peccatori della pubblica amministrazione e ai loro figli che il papa rivolge la propria preghiera. "Forse oggi - ha detto il pontefice durante l'omelia - ci farà bene pregare per tanti bambini e ragazzi che ricevono dai loro genitori pane sporco. Pregare perché il Signore cambi il cuore di questi devoti della dea tangente - continua - e se ne accorgano che la dignità viene dal lavoro degno, dal lavoro onesto, dal lavoro di ogni giorno e non da queste strade più facili che alla fine ti tolgono tutto". Alla furbizia mondana di cui si alimentano questi peccatori, spiega Bergoglio, bisogna contrapporre "la furbizia cristiana di fare le cose un po' svelte, ma non con lo spirito del mondo".

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