Cerca
Logo
Cerca
+

Imane Fadil, Marysthell Polanco e il grido: "No, il polonio". Delirio al Fatto Quotidiano: dove si avventurano

Gino Coala
  • a
  • a
  • a

Il mistero sulla morte della Imane Fadil tiene ancora banco, soprattutto nella redazione del Fatto Quotidiano, dove sono ancora affascinati dall'ipotesi che la modella tunisina sia stata avvelenata, magari per un intrigo internazionale finito male, con chissà quali legami torbidi tra ex capi di Stato che portano ovviamente a Silvio Berlusconi (va da sé, solo nella testa di Marco Travaglio). Se si guarda alla realtà, tutte le analisi fatte finora sul cadavere della ragazza hanno escluso la presenza di sostanze radioattive letali. Eppure al Fatto non si dorme la notte pensando a quanto successo durante l'interrogatorio di Marysthell Polanco, anche lei come la Fadil coinvolta nei processi Ruby. Leggi anche: Fadil, l'ipotesi dei medici legali sul mistero della morte Proprio mentre la Polanco stava testimoniando in aula per il processo Ruby ter, i pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio le comunicano che la Fadil è morta in ospedale. La Polanco ha reagito sparando un urlo: "No! Il polonio!". I magistrati sono sbigottiti, la Polanco poi ha aggiunto: "Lo sapevo che dobbiamo stare attente. Mi hanno che ci sono veleni che ti possono uccidere senza che tu ti accorga". La fantasia al Fatto galoppa rapidissima, fino a Vladimir Putin, vecchio amico di Berlusconi e tirato in ballo ogni volta che un oppositore del governo russo muore in circostanze misteriose. Intanto sulla morte della Fadil si attendono i risultati definitivi dell'autopsia medica. Nel frattempo, al Fatto, non si perde occasione per ricaricare la mitraglietta di fango contro il Cav.

Dai blog