Giovanni Ravenna, massacrato a bastonate da un romeno: lo Stato lo risarcisce con 50 euro
Chi se la dimentica quella mattina. Il primo aprile dell'anno scorso, domenica di Pasqua, Giovanni Ravenna alle 13,30 stava tornando a casa dalla messa in Duomo. Passo dopo passo, accompagnato dal fido bastone, l' uomo di 85 anni è quasi arrivato in via Valtorta 57, dove lo attende la figlia Alessandra. Un uomo, però, si avvicina con la scusa di chiedere l' ora. Poi, poco dopo, rispunta davanti al portone del condominio. È l' inizio di un incubo. Calci, pugni, bastonate: il rapinatore è Chestor Caldararu, romeno che venti giorni dopo manderà in coma un altro pensionato di 78 anni sempre in via Valtorta. Ravenna finisce all' ospedale conla mandibola fratturata in tre punti oltre a ferite al labbro e sotto l'occhio. Leggi anche: Non è l'arena, il dramma dell'uomo che sparò al rapinatore La sua storia, raccontata da «Libero», attira l'interesse del capogruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale e dell' Unavi, l' Unione nazionale delle vittime di aggressioni violente). Anche il Comune, attraverso il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Anna Scavuzzo, si mobilita e prende l' impegno di risarcire il pensionato di via Valtorta. La stretta di mano avviene a giugno. In Comune è attivo da tempo il fondo «Assicurami», proprio per rimborsare le vittime over 70 delle rapine, e a bilancio erano stati stanziati altri 80mila euro per allargare la platea dei destinatari. Partono le pratiche, i moduli, le telefonate agli sportelli. Poi, qualche settimana fa, l'amara scoperta: sul conto del signor Ravenna arriva dalla compagnia di assicurazione che ha seguito il caso per conto del Comune un bonifico di 50 euro. Cinquanta miseri euro. «Mi sento preso in giro» dice oggi il pensionato di 85 anni, «ho rischiato di morire e ho subito un trauma pesantissimo. L' interesse per il mio caso si è rivelato una bolla di sapone». I 50 euro corrispondono alla somma in contanti sottratta dal romeno durante la rapina violenta; il valore dell' orologio rubato, oltretutto, non è stimato e quindi non può essere risarcito. Per come è concepito, il fondo «Assicurami» non prevede inoltre nessun rimborso per i traumi. Le spese mediche, in questo caso, non erano conteggiate perché Ravenna era stato ricoverato in un ospedale pubblico. La tessera Atm, infine, potrà essere ripagata dall' asicurazione soltanto dopo l' acquisto di un nuovo abbonamento. «È assurdo che il Comune non abbia previsto nessuna forma di indennizzo aggiuntivo oltre i soldi rubati» attacca Fabrizio De Pasquale, «davanti a un anziano massacrato non c' è un sostegno psicologico, non ci sono rimborsi di spese legali nè per i danni morali. Non è nemmeno stata allargata l' assicurazione, quindi chi ha 69 e viene bastonato non può accedervi». Il Comune, da parte sua, sostiene che nel caso del signor Ravenna era impossibile evitare lo smacco del misero bonifico di 50 euro a 10 mesi di distanza dall' aggressione. «Il signor Ravenna ha subito un' aggressione violenta e meschina, sicuramente è stato vittima di una brutalità che ha comportato anche un enorme spavento e un trauma che vanno al di là del danno economico e delle cure» sostiene la vicesindaco Anna Scavuzzo. «Il Comune, però, non può valutare né quantificare un eventuale risarcimento per danno morale. L' amministrazione ha cercato di sopperire a una mancanza del legislatore nazionale, mettendo a disposizione delle persone sopra i 70 anni una polizza assicurativa che possa aiutare a far fronte ad alcune spese essenziali». I paletti del fondo «Assicurami», per Palazzo Marino, non sono modificabili. La giunta riova la volontà di allargare il bando grazie a un raddoppio dei bandi e dei fondi (utilizzando i famosi 80mila euro). Negli ultimi due anni sono state accolte quasi 200 domande di rimborso (95 nel 2017 e 92 nel 2018). Nel corso degli anni la maggior parte delle richieste sono state fatte per truffa, furto con destrezza e furto in appartamento. Al pensionato massacrato sottocasa, invece, sono arrivati solo 50 euro. di Massimo Costa