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Cancellieri, ecco come è nata l'amicizia della famiglia con i Ligresti

Annamaria Cancellieri e il marito Nuccio Peluso

Giulio Bucchi
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L'ha detto anche al Corriere della Sera, Piergiogio Peluso: l'amicizia di famiglia tra sua madre, il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, e la famiglia Ligresti fu soprattutto quella con l'ala di Antonino, fratello del più potente Salvatore. Tutto nacque, come racconta Giovanni Pons su Repubblica, in un quartiere residenziale della zona Sud-Ovest di Milano, il Vigentino, negli anni Settanta. Allora Sebastiano Nuccio Peluso, marito della Cancellieri e padre di Piergiorgio, si trasferì a Milano dalla Sicilia per aprire una farmacia. Il caso volle che al piano superiore ci fosse lo studio medico di Antonino Ligresti, che di lì a pochi anni avrebbe fondato un piccolo impero sanitario in Lombardia, con Istituto Galeazzi, i policlinici San Pietro (Bergamo) e San Marco (Zingonia) e le case di cura Madonnina e Città di Milano. Nel frattempo, la conoscenza di Ligresti e Peluso si rafforza e diventa amicizia: cene in famiglia, partite a tennis. Antonino è potente, ma non come il fratello Salvatore Ligresti, che negli Anni 70 inizia la sua scalata nel settore immobiliare ed edilizio, base di amicizie con l'alta politica (Bettino Craxi, Silvio Berlusconi), successi (l'ingresso nelle assicurazioni con Fondiaria) e grane future (l'arresto durante Tangentopoli). L'amicizia dei Peluso-Cancellieri con Antonino Ligresti li avvicina anche al più appariscente Salvatore, da cui sono invitati alle famose rimpatriate (con tanto di ospiti vip) nella Casina alle porte di Milano. Il futuro ministro della Giustizia lega anche con la moglie di Salvatore, Lella Fragni, sia pure in modo discreto e decisamente poco mondano. E Piergiorgio? Molto si è discusso dei suoi rapporti con il mondo Ligresti. Cresciuto professionalmente in Mediobanca, Capitalia e Unicredit, si è dovuto confrontare spesso con i problemi finanziari delle società di Salvatore Ligresti: consulenze per Fondiaria, Premafin, le immobiliari Sinergia e Imco. Nel 2011, l'incarico più importante, direttore generale di Fonsai, per risolvere il buco clamoroso che porterà al tracollo economico e giudiziario della famiglia, con le accuse di falso in bilancio e gli arresti di Salvatore e dei figli Paolo, Jonella e Giulia. "Mi accusano di essere stato mandato da Unicredit per affossare la compagnia, ma non sanno nulla", si difendeva il giovane Peluso sostenendo di aver passato notti in bianco per risolvere i guai di una famiglia troppo "pervasiva". Di sicuro, da Salvatore a Giulia, i giudizi su di lui sono cambiati e molto, nei 14 mesi intercorsi tra l'ingresso nella "famiglia" e il suo addio, brusco e turbolento.

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