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Cene benefiche con i soldi dell'Udc, indagata la cognata di Casini

Silvia Noè, capogruppo al consiglio regionale dell'Emilia Romagna, contesta l'accusa: "Sono solo due contributi"

Roberto Procaccini
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La cognata di Pierferdinando Casini indagata per le cene di beneficenza. La Procura di Bologna ha iscritto al registro delle notizie di reato Silvia Noè, capogruppo dell'Udc al Consiglio regionale dell'Emilia Romagna, per aver addebitato al suo gruppo consiliare le spese per due eventi benefici organizzati dalla fondazione Ant. Ma la cognata di Casini, finita sotto la lente degli inquirenti nell'ambito delle indagini sulle spese allegre del parlamento regionale, contesta l'accusa: "Se alcune centinaia di euro sono state finalizzate - ha scritto in una nota - in questi dieci anni per sostenere attività benefiche o di solidarietà, francamente non lo ritengo così deplorevole". Contributo centrista - Non rimborsi, ma donazioni. “Non penso sia disdicevole se, ogni volta che se ne è presentata l'opportunità - argomenta ancora la capogruppo Udc -, il mio gruppo consiliare abbia potuto sostenere iniziative benefiche negli ambiti più disparati". La Noè, che si dice pronta a chiarire la propria posizione, si leva anche qualche sassolino dalle scarpe: "Vorrei capire qual è l'interesse a confondere vacanze - chiede -, gioielli o dubbie collaborazioni con qualche iniziativa promossa da un'associazione benefica. Mi auguro - continua - un rapidissimo accertamento della verità, perchè fare di tutta un'erba un fascio e confondere onesti e disonesti non aiuterà mai a migliorare la politica".

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