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Cardito, il sospetto sulla mamma del bambino ammazzato dal compagno: perché lo poteva salvare

Ventura Cigno
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Dopo la confessione di Tony Essobti Badre, che ha ucciso il piccolo Giuseppe e picchiato la sorella di otto anni, è sul ruolo della madre dei piccoli che si concentrano i sospetti degli inquirenti. La donna era presente nell'appartamento di Cardito, nel Napoletano, quando il 24enne ha preso a calci e pugni i due bambini, ma non avrebbe chiamato lei i soccorsi. Davanti ai pm, l'uomo ha raccontato che Valentina Caso ha tentato di fermarlo senza riuscirci. Il quadro però non è per niente lineare: come riporta il Corriere della Sera, infatti, la donna ha detto agli inquirenti di aver chiamato i soccorsi, una volta aver messo sul divano il figlio esanime. La telefonata al 118 però è arrivata dalla madre di Tony, dopo che il figlio le ha confessato quanto aveva fatto e a distanza di diversi minuti. Ecco perché la Procura di Napoli continua a indagare anche la Caso. Dopo l'arresto di Badre, Valentina ha ammesso agli inquirenti i frequenti episodi di violenza commessi dal compagno sui figli. La donna, inoltre, ha spiegato di non averlo denunciato per paura di ritorsioni. Pertanto, come riporta Il Messaggero, ora la Caso è iscritta nel registro degli indagati.  Leggi anche: "Aveva rotto il lettino": Cardito, la confessione-horror della belva Lo sapevano in molti delle percosse che Tony dava ai figli di Valentina, così come ne era a conoscenza pure lei. Alla donna, infatti, al ritorno a Massa Lubrense, il paese in cui vive la sua famiglia, non è stata riservata un'accoglienza tipica di chi, ha perso un figlio e ora vive nella tragedia. Nessuno le ha manifestato affetto né solidarietà. Tutti hanno pensato che quel finale si sarebbe potuto evitare se solo Valentina fosse corsa ai ripari in tempo. Invece, domenica scorsa si è trovata il figlio Giuseppe steso terra, sanguinante e in fin di vita. Non ha nemmeno chiamato lei i soccorsi, ma la madre di Tony non appena lui le ha confessato cosa aveva appena fatto. Valentina li ha solo aspettati, mentre seduta sul divano teneva tra le braccia il figlio esanime. Oggi il quadro sembra ancora peggiore: non solo si teme che la Caso fosse presente quando Sessoubti ha picchiato due dei suoi figli, ma che, addirittura, possa non essere intervenuta quando Giuseppe ha perso conoscenza ed è iniziata la sua lenta agonia.  Di certo non era la prima volta che Tony picchiava i figli della convivente. Questa volta però la furia di un momento è stata conseguenza di un destino atroce piombato su un bambino di appena 7 anni. Anche se, come riporta il Corriere della Sera, "Per arrivare a uccidere il bambino colpendolo a mani nude e con il manico di una scopa, e per avvicinarsi a fare altrettanto con la bambina, Tony doveva essere accecato dall'odio".

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