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"Il Mezzogiorno è stato stuprato. Eppure...". Feltri, la scomodissima verità sui meridionali

Maria Pezzi
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Botta e risposta tra Raffaele Auriemma e Vittorio Feltri. La logica del "terronismo" come arma di difesa nei confronti del meridionali che governano, caro direttore non funziona più. Perché cresce il numero di quelli come me, che conoscono la vera storia del Paese e che si lasciano scorrere addosso insulti e contumelie: noi meridionali sorridiamo di fronte a chi pretende che il Sud del Paese sia un territorio a parte, che rappresenti un' enclave inferiore, forse addirittura un genere diverso da quelli che vivono al Nord. Un ragionamento del genere è frutto di ignoranza, ma pesante ed alimentata anche da un difetto gravissimo: si parla di luoghi che, probabilmente, mai si sono vissuti così bene da poterli valutare sotto il profilo della popolazione. Sì, come scrive Libero "comandano i terroni", perché tutta l' Italia si era stufata del marciume prodotto da chi aveva raso al suolo la credibilità della nostra repubblica. Tutta gente del Nord, varesini, pisani o fiorentini che hanno fatto (quasi) tutto contro l' italica popolazione. E vedendo la spaventosa corruzione alla base dello scandalo che ha devastato Roma, allora sì, l' elettore medio ha capito che è molto meglio se a governare ci fossero i siciliani, i pugliesi, i campani, cioè quelli che nell' immaginario collettivo erano da sempre sinonimo di delinquenza e malaffare. Però capisco pure la vicinanza di vedute fra il quotidiano "Libero", cioè il giornale della Lega Nord, ed il ministro Matteo Salvini, con il tentativo di giustificare, eventualmente, il progressivo allontanamento del leader leghista da M5S. Ma questi sono interessi vostri, per difendere i quali il direttore Senaldi ha trovato corretto lanciare il solito spruzzo di fango verso i detestati "terroni". L' espressione in quanto tale potrebbe anche non essere offensiva, anche perchè rappresentativa di una realtà che prima del savoiardo sbarco nel Regno delle due Sicilie, era prerogativa primaria dei territori a Nord dello Stivale. E non sfuggirà a chi appella il Sud in tal modo, che proprio nelle "terre" del Nord, l' agricoltura era l' unica fonte di reddito e di sostentamento, fino a quando le guerre tra Comune e Comune generarono una tremenda povertà ed una forte insufficienza della produzione agricola, tanto che le genti si nutrivano solo di erbe selvatiche, d' ogni genere, ma sempre e solo erbe. Scoppiarono carestie, con fanciulli macilenti, braccia e gambe insecchite, e la peste portata dai Lanzichenecchi fece il resto. Io non ho mai sentito un uomo del Sud cercare in questo ambito l' offesa da rivolgere al suo simile del Nord, così come invece l' utilizzo del termine "terrone" rappresenta ancora una forma subdola per svilire le capacità in dotazione agli uomini del Sud, una sorta di retaggio di quella becera discriminazione tendende a creare una distanza con chi, sotto sotto, si teme ci possa accorgere che non ha meno qualità di chi sfoggia la solita aria di superiorità. Anzi. Caro direttore, proviamo a crescere anche nell' informazione, nella titolazione dei giornali, cerchiamo di trovare una comunanza in questa nazione che unita mai lo è stata, perché manca il desiderio di essere Italia. E se dopo 150 anni siamo ancora qui a dipingere quelli del Sud come "terroni", si sappia che l' offesa sta diventando un boomerang che colpisce chi dopo centocinquant' anni non ha ancora capito quale avrebbe dovuto essere il senso dell' Italia unita. di Raffaele Auriemma La risposta del direttore di Libero Caro Raffaele, anche tu come molti meridionali ti sei seccato per il termine terroni, e questo è semplicemente ridicolo. La semantica della parola che respingi va presa in considerazione, non dico studiata, ma almeno osservata. Il vocabolo non ha alcuna valenza negativa, bensì è usato per scherzo. Scusa, come fai a non saperlo? Dici giustamente che bisogna approfondire, ma tu sei sicuro di aver studiato la pratica? Non mi pare. Sappiamo tutti che il Mezzogiorno è stato stuprato, e nessuno lo nega. Una domanda: hai letto, o almeno visto, il libro di Pino Aprile intitolato Terroni? Come mai non hai reagito davanti al volume in questione, mentre ti scateni contro Libero e l' autrice dell' articolo che abbiamo pubblicato, Azzurra Noemi Barbuto, che è una terrona Doc? Il cui testo è rispettoso e garbato. Dimmi la verità, non l' hai nemmeno letto, altrimenti non saremmo qui a discutere. In te è esploso, guardando il titolo, il classico vittimismo della gente del Sud, e ti sei abbandonato alle critiche infondate del nostro serio lavoro. Ci siamo limitati a sottolineare che le maggiori cariche istituzionali sono occupate da terroni, e ciò, come direbbe Crozza, è fattuale. Di conseguenza il Paese è guidato da uomini nati sotto Roma. Cosa di cui a me non importa nulla, però ho il diritto di segnalarlo o no? Questa è l' informazione. La politica italiana, a parte Giolitti e forse De Gasperi, è sempre stata lacunosa. Nordisti e sudisti non hanno mai brillato, pertanto sarebbe inutile alimentare una polemica stucchevole basata sulle loro origini. Mi vuoi spiegare in cosa consiste l' offesa ai napoletani e affini da noi sputata solo perché abbiamo riferito che essi in questo momento sono ai vertici delle istituzioni più importanti? Siete sicuri di non soffrire di gravi turbe psicologiche? Voi meridionali avete in mano le redini della nazione e vi seccate se ve lo facciamo notare. È assurdo. Per altro dovete riconoscere che Salvini ha compiuto uno sforzo enorme per unificare l' Italia, abolendo la divisione Nord e Sud, tanto è che egli sta conquistando i consensi di vari terrori. Oppure il dato vi sfugge? di Vittorio Feltri Per approfondire leggi anche: Pietro Senaldi: "Perché abbiamo parlato di terroni"

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