Panettone, come riconoscere quello buono? La prima cosa da considerare è il prezzo
C'è chi lo ha già comprato per essere sicuro di non restare senza il suo preferito. E chi invece aspetta l'ultimo momento, nell'illusione di averlo sfornato di fresco. Sempre che si tratti di un panettone artigianale. Il dolce a cupola sarà tra dieci giorni il protagonista della tavola per milioni di famiglie italiane e non solo, visto che ogni anno ne vengono esportati per 80 milioni di euro. Ma come deve essere un panettone, per essere davvero buono? Il primo elemento da considerare, anche se può sembrare sacrilego dirlo, è il prezzo: perchè uno industriale che costa 3 euro e 99 non può essere come uno artigianale che costa dieci volte tanto. Indicativamente, il prezzo deve essere tra i 25 e i 35 euro. D'altra parte, parliamo di un dolce con tanti ingredienti, che richiede una competenza notevole, una lavorazione lunga che prevede due impasti, una lievitazione di parecchie ore, un forno efficiente. Poi, deve avere almeno il 20 per cento di canditi e uva sultanina e almeno il 10 per cento di burro, essere almeno di un chilo, essere stato sfornato da non più di 30 giorni e avere un' alveolatura uniforme e la classica "scarpatura", ovvero il segno a croce fatto prima dell'infornatura: un simbolo religioso, diventato un'icona grazie alle "orecchie" a cui dà origine.