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I neolaureati tedeschi guadagnano circa il 50% in più degli italiani

Il primo contratto a Berlino vale 40mila euro. Nel Belpaese solo 25mila (lordo)

Nicoletta Orlandi Posti
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Anche lo spread tra gli stipendi dei giovani italiani e quelli dei giovani tedeschi è impietoso. Secondo l'Osservatorio Merger 2013 sul costo del lavoro il primo contratto in Germania vale 40mila euro, in Italia invece non va oltre i 25mila euro lordi. Uno scarto di addirittura 15mila euro che penalizza i nostri neolaureati assunti anche nei confronti dei colleghi francesi dove incassano almeno 35mila euro. L'indagine pubblicata da Sole24Ore è stata redatta su un campione di 340 aziende italiane o stanziate in Italia, con fatturato medio sopra ai 128 milioni di euro e organico di circa 260 dipendenti e rivela che le donne stanno ancora peggio: secondo la ricerca, le donne percepiscono uno stipendio dell'8% più basso rispetto ai colleghi uomini nelle corrispondenti fasce di impiego direttivo. La forbice si restringe nelle posizione di direzione. O meglio, si restringerebbe: scalando le gerarchie aziendali fino alla posizione di direttore generale o direttore di prima linea, le "quota rosa" aziendali tendono allo zero. L'Osservatorio sul costo del lavoso sottolinea che "mettendo a confronto le retribuzioni italiane con quelle tedesche, francesi e spagnole, gli italiani sono il fanalino di coda in termini di potere d'acquisto per tutti i livelli organizzativi a causa della pressione fiscale e del costo della vita superiore. Il dato è ancora più evidente per posizioni dal quadro in su, dove il potere d'acquisto dell'italiano è inferiore anche a quello registrato in Polonia". Secondo Marco Valerio Morelli, amministratore delegato, "come sistema paese dobbiamo lavorare sulla competitività dei nostri stipendi per i giovani; sulla reale riduzione del cuneo fiscale che ci porta fuori mercato e costringe le nostre aziende a sostenere costi, anche per i dirigenti, non accettabili; su un serio ripensamento del salario di produttività e sul salario variabile collegato ai risultati, che non sia solo simbolico ma fortemente incentivato ed utilizzato per tutti i livelli organizzativi a partire da impiegati ed operai".

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