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Luigi Di Maio, la sanatoria per la casa di famiglia concessa e firmata dall'ex collega del padre Antonio

Matteo Legnani
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Condono di casa di Maio, capitolo secondo. Ieri su Repubblica e oggi 8 novembre su molti altri giornali è apparsa la vicenda della casa dove il ministro e vicepremier Luigi è nato e cresciuto e dove tutt'ora vivono i genitori, a Pomigliano D'Arco. E' lì che lo stesso ministro ha scattato la foto di famiglia in occasione dell'ultimo pranzo di Pasqua, salvo poi saltare in aria su facebook perchè quella foto (che lui stesso aveva messo sui social) è finita su tutti i giornali. La casa, costruita nel 1966, era stata ampliata abusivamente al secondo e terzo piano una decina di anni dopo. E nel 1986 il padre di Luigi Di Maio, Antonio, presentò richiesta di condono avvalendosi della sanatoria introdotta dal governo Craxi l'anno precedente. Antonio, geometra ed imprenditore edile che aveva ottenuto negli anni Novanta incarichi da tecnico esterno in due commissioni dal Comune di Pomigliano, ottenne risposta a quella richiesta di condono vent'anni dopo, nel 2006. E da chi gli venne concessa e firmata la sanatoria, in cambio del pagamento di una multa da 2mila euro? Come riporta la Repubblica, dall'architetto  che con lui aveva ricevuto incarichi da tecnico esterno per il Comune di Pomigliano. Ovvero, da un amico ed ex collega. Tutto legittimo, per carità. Leggi anche: Luigi Di Maio, nella casa di famiglia il primo condono del vicepremier grillino

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