Vaticano, la task force di Rosy Bindy per recuperare il Caravaggio rubato all'Italia
"Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d'Assisi" si intitola così il quadro tanto conteso di Caravaggio e che ora Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare antimafia, vuole riportare a casa. Dipinto dall'autore nel 1609 e rubato nella notte tra il 17 e il 18 ottobre 1969 a Palermo, nell'Oratorio della Compagnia di san Lorenzo, il capolavoro è finito in diverse mani mafiose, tanto da essere oggetto di numerose e contraddittorie dichiarazioni di pentiti. Da allora è una delle dieci opere d'arte più ricercate al mondo e il suo valore virtuale è di 30 milioni di euro. Leggi anche: Caravaggio approda a Milano "La Natività non è stata distrutta, ed è la notizia più importante che siamo riusciti ad accertare. Dobbiamo trovare le tante parti in cui è stata divisa per facilitarne la vendita. Occorre una grande collaborazione internazionale per restituirla all'Italia e a Palermo. Bisognerà partire dalla Svizzera, è il punto di approdo", ribadisce l'ex presidente del Pd. La Bindi già a maggio scorso aveva presentato una relazione finale con tanto di indagini e audizioni, che rivelava la Svizzera come snodo e crocevia dei traffici clandestini internazionali dell'arte rubata. Leggi anche: Il viaggio francese del pittore italiano: la sua vita in 10 opere La politica ne parla davanti a 150 liceali di Roma e di Ostia, tutti invitati al palazzo della Cancelleria dal Dssui (Dicastero vaticano per il servizio dello sviluppo umano integrale). Il recupero dell'opera di Caravaggio, tecnicamente di proprietà della Chiesa, è una parte del progetto della task force internazionale del Dicastero, conosciuta come "Michelangelo for Justice", ideata per combattere "anche con la cultura della bellezza, mafie e corruzione". La “Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d'Assisi” di Caravaggio, trafugato la notte tra il 17 e il 18 ottobre 1969 dall'Oratorio di San Lorenzo a Palermo, esiste. E non è stata la mafia a rubarlo. Presto importanti novità. @AnsaSicilia @stampasgarbi @nino_ippolito pic.twitter.com/xs5EXA0Nj3— Vittorio Sgarbi (@VittorioSgarbi) 27 settembre 2018